Il packaging dei giocattoli non è spazzatura. Wilks (APP): “Si punti a un design separabile”
La manager di Asia Pulp & Paper Europa interviene sulla questione del recupero (e più spesso dell’abbandono) dell’involucro che ricopre molte bambole o camion in miniatura in cui compaiono cartone e plastica assieme
“Se la confezione di un packaging per giocattoli che rende visibile il prodotto è fondamentale, lo è anche un design intelligente in grado di creare un imballaggio che sia facilmente separabile, consentendo l’utilizzo congiunto di materiali quali la bioplastica o la plastica riciclabile in confezioni di cartone”. È quanto ha rilevato Liz Wilks, Manager per le Relazioni con gli Stakeholder e la Sostenibilità di Asia Pulp & Paper Europa, intervenendo sull’annosa questione del recupero (e più spesso dell’abbandono) dell’involucro che ricopre molti giocattoli in cui compaiono contemporaneamente cartone e plastica. L’industria di questo settore ha da tempo un problema da questo punto di vista: da molti è percepito come mera spazzatura non sostenibile, ma anche per il consumatore più attento è un fastidio nel caso in cui, dopo l’apertura della confezione, decida di differenziare l’imballaggio in maniera corretta per la raccolta rifiuti.
“Le lamentele da parte dei consumatori - ha aggiunto Wilks -, secondo le quali il packaging nei giocattoli è inutile, o è ingombrante spazzatura, o è troppo difficile da gestire nella raccolta differenziata, non dovrebbero essere accolte con indifferenza o ignorate, ma dovrebbero invece essere prese come un segnale per il settore: dobbiamo produrre packaging efficiente che sia più consumer-friendly”.
“L’imballaggio - ha concluso la manager - è un elemento molto importante per il settore dei giocattoli e focalizzandosi sull’efficienza, dall’approvvigionamento, al design fino all’utilizzo post-acquisto, l’industria dei giocattoli può comunicare meglio il suo valore ai consumatori. Il packaging moderno non è spazzatura, ed è tempo che tutti noi del settore ci adoperiamo per cambiare radicalmente l’attuale percezione degli imballaggi”.