Al via l’iter alla Camera del Decreto sulla riduzione della plastica monouso
Il disegno di legge recepisce la direttiva SUP nel nostro paese. Se non ci sono alternative riutilizzabili, via libera alle plastiche compostabili
La Camera, dopo analogo percorso in Senato, ha avviato la discussione sul Disegno di delega al Governo sul provvedimento che recepisce la Direttiva europea 904, che introduce l’obbligo di riduzione dei prodotti in plastica monouso. La cosiddetta Direttiva SUP limita, a partire dal 2021, l’utilizzo di alcuni articoli in plastica e introduce il divieto alla vendita bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie (con qualche eccezione), piatti e posate usa-e-getta (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini (esclusi quelli per uso industriale o professionale), oltre a tutti gli articoli monouso in plastica oxodegradabile e i contenitori con o senza coperchio (tazze, vaschette con relative chiusure) in polistirene espanso (EPS) per consumo immediato (fast-food) o asporto (take-away) di alimenti senza ulteriori preparazioni, e contenitori per bevande e tazze sempre in EPS.
Il provvedimento prevede date differenziate per il recepimento di alcune misure: i divieti e gli obblighi di marcatura dovranno essere attuati due anni dopo l'entrata in vigore, l'obbligo di fissare i tappi e i coperchi ai recipienti per bevande fino a 3 litri dovrà essere recepito al più tardi cinque anni dopo l'entrata in vigore della direttiva. A seconda del prodotto, tra gennaio 2023 e il 31 dicembre 2024 occorrerà soddisfare gli obblighi aggiuntivi in materia di responsabilità estesa dei produttori.
Come è noto, nel 2019 il Consiglio Europeo ha votato un provvedimento che vieta la vendita degli oggetti monouso fabbricati in plastica. Tra le eccezioni previste ci sono i polimeri naturali non modificati chimicamente, che non sono soggetti al divieto, così come quelli naturali organici, ovvero le fibre naturali non sottoposte a modifiche chimiche per ottenere il manufatto. Si tratta delle fibre di canna da zucchero, bambù, canapa, cellulosa, riso, caucciù e cocco. Sarà quindi permesso fare uso di articoli monouso in questi materiali. Da notare, inoltre, che le bottiglie di plastica ed i bicchieri non compaiono nell’elenco di oggetti vietati. Per le prime, la motivazione risiede nella volontà di valorizzare la riciclabilità del PET con le quali sono prodotte, mentre i secondi non vengono nemmeno elencati tra gli articoli per i quali la direttiva richiede misure di riduzione del consumo. Dipenderà ora dai paesi membri in fase di recepimento decidere che tipo di azioni intraprendere nei confronti di questi bicchieri o tazze utilizzati per bevande fredde e calde, realizzate sia in plastica che in poliaccoppiato.