Agrivoltaico. Ecco perché fa bene al territorio e non solo per l’ambiente
Lo ricorda l’associazione Gruppo Impianti Solari a proposito della realizzazione di quattro impianti nel Lazio. Su tutto l’occupazione e la tutela dei terreni
L’associazione GIS – Gruppo Impianti Solari - annuncia l’avvio dei lavori di costruzione per quattro impianti agri-fotovoltaici nel Lazio. I progetti hanno ricevuto approvazione lo scorso anno dopo una serie di ricorsi che, in conclusione, hanno dato ragione alle imprese associate GIS premiando la bontà dei progetti. Si tratta infatti di impianti che porteranno benefici al territorio sotto molteplici punti di vista. Innanzitutto, la produzione di energia da fonte rinnovabile: i quattro progetti complessivamente avranno una potenza di 255 MW ed entrati a regime produrranno un totale di circa 450 GWh all’anno, una quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di 120 mila famiglie. Una tale energia permette di risparmiare il consumo equivalente di 42 milioni di metri cubi di gas all’anno.
L’indotto locale
Una nota spiega che le imprese costruttrici – associate GIS – hanno base in varie località del Lazio e impiegano manodopera locale a beneficio dell’economia del territorio interessato. 900 persone saranno impiegate nella costruzione degli impianti stimata in 13 mesi ciascuno. Si tratta di personale specializzato come ingegneri elettrici, tecnici installatori, responsabili di cantiere, elettricisti esperti, montatori. Un esempio concreto dei benefici che lo sviluppo delle rinnovabili reca all’occupazione, come è stato di recente testimoniato dal Piano 2030 del settore elettrico presentato da Elettricità Futura, secondo cui in 7 anni si potrebbero creare oltre mezzo milione di posti di lavoro.
La tutela dei terreni e del paesaggio
Tutti e quattro gli impianti saranno poi realizzati su terreni incolti e attualmente poveri dal punto di vista agronomico. L’installazione dei pannelli li renderà nuovamente redditizi non solo grazie alla produzione di energia, ma anche perché l’ombreggiatura offerta dai pannelli aiuterà i terreni a rimanere più umidi e fertili, favorendo il ricambio del tappeto erboso. A beneficiarne saranno anche le pecore che i pastori locali, una volta terminati i lavori di costruzione, continueranno a far pascolare sotto i pannelli. Gli impianti, dunque, non modificano la destinazione agricola dei terreni né ostacolano le attività zootecniche. Recenti studi dell’università olandese di Wageningen hanno dimostrato che le pecore che pascolano sotto gli impianti brucano di più, riposano meglio perché più adeguatamente riparate, mangiano erba più nutriente, sempre verde e rigogliosa.
Sotto il profilo paesaggistico gli impianti saranno invisibili da punti di visuale pubblica perché collocati lontano da aree di interesse turistico o servite da attività utili alla cittadinanza.
Risparmio economico
I nuovi impianti contribuiranno ad aumentare la quota di energia da fonte rinnovabile nel nostro Paese, il che ha un ruolo importante perché più l’Italia diventa autonoma nella produzione di energia, meno sarà soggetta agli squilibri del mercato dovuti alle oscillazioni del prezzo del gas e alle difficoltà di approvvigionamento dall’estero. Sul medio e lungo termine questo si traduce in un concreto risparmio dei costi per i cittadini e le imprese.
Infine, dal punto di vista tecnologico si tratta della tipologia di impianto più efficiente presente sul mercato: tracker a inseguimento solare e moduli di ultima generazione bifacciali con tecnologia back contact che garantiscono una produzione di circa 600 watt per pannello, più del doppio rispetto alla tecnologia impiegata 10 anni fa. "I progetti realizzati dalle imprese associate GIS sono esempi di interventi virtuosi fatti impiegando la migliore tecnologia sul mercato e considerando tutti gli aspetti che sono importanti per tutelare i terreni interessati e le attività silvo-pastorali che ospitano. Questo per noi significa fare impianti agri-fotovoltaici in modo etico, in armonia col luogo in cui ci inseriamo e a beneficio dei cittadini e dell’occupazione, oltre che dell’ambiente", commenta il Presidente di GIS, Raffaello Giacchetti.
Gli impianti
Un primo impianto da 150MW a Tuscania (VT) della cui costruzione si occupa Comal S.p.A. che ha avviato i lavori a inizio aprile. Sempre in aprile sono cominciati i lavori all’impianto di Viterbo dalla potenza di 12MW, affidato anche'esso a Comal S.p.A.
A maggio, invece, è previsto l’avvio dei cantieri per un progetto da 85MW a Montalto di Castro (VT) sempre in capo a Comal S.p.A., e un altro da 8MW ad Aprilia (LT).