A Tutto Nimby. Il Consiglio di Stato annulla autorizzazione per parco eolico sul Monte Amiata
Il tribunale amministrativo di secondo grado blocca la decisione della Regione Toscana a Roccalbegna. Dalle motivazioni si apprende che le analisi dovevano non solo definire l’area di visibilità dell’impianto, ma anche il modo in cui l’impianto viene percepito all’interno del bacino visivo.
Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello proposto da Italia Nostra e da alcuni residenti, e ha annullato gli atti con i quali la Regione Toscana ha autorizzato la realizzazione di un parco eolico nel Comune di Roccalbegna, sul Monte Amiata.
Le motivazioni
Nella sentenza – leggiamo in una nota di Italia Nostra - si afferma che “l’impatto visivo è uno degli impatti considerati più rilevanti fra quelli derivanti dalla realizzazione di un campo eolico” e che “il paesaggio, quale bene potenzialmente pregiudicato dalla realizzazione di opere di rilevante impatto ambientale, si manifesta in una proiezione spaziale più ampia di quella riveniente dalla sua semplice perimetrazione fisica consentita dalle indicazioni contenute nel decreto di vincolo. In altri termini, il paesaggio si manifesta in tali casi quale componente qualificata ed essenziale dell’ambiente, nella lata accezione che di tale bene giuridico ha fornito l’evoluzione giurisprudenziale, anche di matrice costituzionale”.
L’analisi del territorio
Il Consiglio di Stato, nell’accogliere i motivi di ricorso proposti, ha precisato inoltre che il soggetto che propone il progetto è tenuto a svolgere una “analisi del territorio attraverso una attenta e puntuale ricognizione e indagine degli elementi caratterizzanti e qualificanti il paesaggio, effettuata alle diverse scale di studio (vasta, intermedia e di dettaglio) in relazione al territorio interessato alle opere e al tipo di installazione prevista. Le analisi debbono non solo definire l’area di visibilità dell’impianto, ma anche il modo in cui l’impianto viene percepito all’interno del bacino visivo”.
È importante secondo Italia Nostra il richiamo del Consiglio di Stato alle aree non idonee ad accogliere impianti eolici inserite nel piano ambientale ed energetico della Regione Toscana (Paer), richiamo che ne conferma il valore precettivo più volte messo in discussione da altre sentenze.
Infine, nella sentenza è stato riconosciuto alla soprintendenza il ruolo che – afferma l’associazione ambientalista - le spetta, troppo spesso disatteso, ed è stato anche ribadito che gli strumenti urbanistici non possono essere vanificati senza adeguate istruttoria e motivazione.