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Irex Index. Le rinnovabili continuano a soffrire in borsa a febbraio

where Milano when Mer, 19/03/2025 who roberto

L’indice delle small mid cap pure renewable crolla di oltre il 18%. Tra le peggiori perfomance s trovano quelle di Alerion e Innovatec. Ribassa il Ttf, rincara il Pun.
di Alessandro Marangoni*

L'Irex Index subisce un crolloirexindicifeb25.jpg del 18,3% a febbraio 2025, chiudendo a 14.540 punti, peggiorando la tendenza negativa perdurante dalla metà del 2024.

L’indice delle small mid cap pure renewable di Borsa Italiana si discosta dall'andamento positivo degli altri mercati: FTSE All-Share (+5,6%), FTSE Italia Energia (+0,7%) e i principali listini europei (DAX +3,8%, CAC +2,0%, IBEX +7,9%).
I prezzi dell'energia mostrano andamenti contrastanti: Brent e WTI segnano cali significativi (-4,7% e -5,2%, rispettivamente), mentre il gas Ttf registra un forte ribasso del 13,0%. Il Pun aumenta del 5,1%.
Le società del settore delle energie rinnovabili continuano a registrare un calo, con ESI (+12%) come unica azienda in controtendenza, grazie al miglioramento della sua performance operativa e alla partecipazione a diversi eventi che ne hanno aumentato la visibilità.

Tra le performance peggiori si segnalano tre società: Alerion (-19,2%), la cui flessione è dovuta a revisioni al ribasso delle previsioni di vendita e redditività, oltre a una contrazione dei ricavi e dell'ebitda nei primi nove mesi del 2024. Questi fattori hanno generato incertezza tra gli investitori. L'azienda sta valutando un aggiornamento del piano industriale per affrontare la situazione.
Innovatec (-14,9%) è nuovamente in calo dopo l'atto di scissione a favore di Haiki+ (ritenendo forse l‘economia circolare più attraente delle rinnovabili) e un'ulteriore revisione al ribasso delle stime da parte degli analisti. Infine, EEMS (-11,8%), la cui discesa è conseguente ad alcuni cambiamenti nel CdA e all'emissione di una seconda tranche di obbligazioni relative al prestito obbligazionario convertibile deliberato nel dicembre 2024.

L’economia globale si sta assestando su un tasso di crescita inferiore alla media pluriennale, con rischi legati a incertezze politiche, tensioni geopolitiche, inflazione e disastri climatici. A livello globale, l'inflazione dovrebbe scendere al 2,7% nel 2025-26 (Banca Mondiale), in linea con gli obiettivi di molte economie avanzate ed emergenti, grazie al calo dei prezzi energetici e alimentari, al miglioramento delle catene di approvvigionamento e agli effetti delle politiche monetarie restrittive. Le condizioni finanziarie globali si sono allentate da metà 2024, ma sono nuovamente inasprite nei Paesi emergenti.
Nel febbraio 2025, la Bce ha continuato la sua politica di allentamento monetario, riducendo i tassi di interesse per sostenere l'economia dell'Eurozona, basandosi sulle prospettive di inflazione e sulla trasmissione della politica monetaria. Questa decisione riflette la volontà di sostenere l'economia dell'Eurozona in un contesto di incertezze globali, mantenendo l’obiettivo di stabilità dei prezzi. In Germania, la produzione industriale a gennaio sorprende con un +2%, trainata dall'industria automobilistica (+6,4%), sebbene su base annua resti in calo dell’1,6%.

I risultati negativi dell’Irex a febbraio mettono in luce le difficoltà persistenti del settore delle rinnovabili in Italia, oltre che le caratteristiche di “titoli sottili” delle small-mid cap del paniere Irex. Tuttavia, ci sono segnali positivi sul fronte delle politiche: il “FER X transitorio” prevede anche una seconda asta nel 2025, con esiti attesi per la prima gara FER 2 (biogas e biomassa) entro fine maggio. La seconda asta del ‘FER 2’, per la geotermia, si terrà tra luglio e settembre. Per il FER X, la prima asta è prevista per il 2026. Inoltre, la Consulta ha bocciato la moratoria in Sardegna, che pur ha rallentato il rilascio dei permessi agli impianti rinnovabili.
Basteranno, tuttavia, queste misure a risollevare i titoli delle società delle rinnovabili quotate?
Uno spiraglio di ottimismo può arrivare dalle politiche industriali Ue, che stanno dando segni di risveglio, come previsto dall’agenda dei primi cento giorni della Commissione von der Leyen II. Ma, il vero progresso dipenderà dall'attuazione concreta delle policy in Italia: non basta la data della prima asta Macse per gli stoccaggi (settembre 2025), serve la puntuale definizione delle scadenze per le procedure competitive dei vari regimi di sostegno per le rinnovabili.
 
*Alessandro Marangoni è amministratore delegato di Althesys, la società di consulenza che cura l’indice Irex

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