Gli “altri” ambientalisti scrivono a Renzi contro i nuovi incentivi all’eolico
In una lettera a Renzi Italia Nostra, Lipu, Amici della Terra, Mountain Wilderness, Altura, Comitato per la Bellezza, Comitato Nazionale del Paesaggio, Movimento Azzurro, Associazione Italiana per la Wilderness Italia, Verdi Ambiente e Società, Asso Tuscania, Pro Natura, Enpa chiedono di bloccare l'emanazione dell'annunciato decreto
“Ancora incentivi alle megapale eoliche? Errare è umano, perseverare è diabolico”. In una lettera al presidente del Consiglio Matteo Renzi e ai ministri Guidi, Padoan, Franceschini, Martina e Galletti, 13 associazioni ambientaliste (Italia Nostra, Lipu, Amici della Terra, Mountain Wilderness, Altura, Comitato per la Bellezza, Comitato Nazionale del Paesaggio, Movimento Azzurro, Associazione Italiana per la Wilderness Italia, Verdi Ambiente e Società, Asso Tuscania, Pro Natura, Enpa) chiedono di bloccare l'emanazione dell'annunciato decreto su nuovi incentivi ai produttori di rinnovabili elettriche non fotovoltaiche, in prevalenza impianti eolici di grandi dimensioni.
Perché destinare nuovi incentivi alle fonti rinnovabili, osservano le associazioni, se abbiamo raggiunto gli obiettivi europei con 7 anni di anticipo? Perché con un decreto si “spalmano gli incentivi” già elargiti al fine di alleggerire le bollette e con un altro se ne elargiscono di nuovi aggravando le stesse bollette in tempi di crisi? I costi a carico delle bollette elettriche che il nuovo decreto comporterebbe, stimano, sarebbero di un ordine di grandezza analogo ai risparmi (350 milioni all'anno) realizzati dal decreto "spalma incentivi". Proseguono le 13 associazioni ambientaliste: “l'apporto elettrico (intermittente) dell'eolico nel 2013 è stato del 4,5%, pari a circa l'1,3% del fabbisogno energetico complessivo italiano. Una percentuale irrisoria a fronte dell'immane aggressione territoriale perpetrata in meno di quindici anni, con molte migliaia di gigantesche torri che mortificano i paesaggi e la loro storia e danneggiano gravemente uccelli e biodiversità.
Incentivi per azioni non invasive del paesaggio - Le associazioni chiedono, quindi, che “non sia adottato alcun Decreto e che, nel rispetto del buon uso delle risorse pubbliche, le eventuali residue disponibilità finanziarie siano più saggiamente impiegate, destinandole a più performanti e convenienti azioni di lotta ai gas serra nel comparto del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile, dell'efficienza e risparmio energetico, delle rinnovabili termiche, nella manutenzione degli impianti idroelettrici a bacino già esistenti, oppure attraverso impianti solari termici e fotovoltaici, da realizzare esclusivamente su superfici già urbanizzate”. In altri termini, “privilegiando azioni non invasive sul piano paesaggistico e ambientale, a maggiore efficienza e con i migliori risvolti sociali ed economici per la collettività e il Paese”.