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La battaglia delle “aree idonee” in Sardegna. Tutti gli ultimi aggiornamenti

where Cagliari when Mar, 27/08/2024 who roberto

La governatrice Todde ha inviato una lettera al popolo nell’attesa di individuare i siti dove non costruire. Il punto della situazione

La Regione Sardegna sta lavorandoalessandra-todde.jpg per definire la mappa delle «aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili» e ha già organizzato diversi incontri «con i sindaci, con i comitati e con tutti i portatori di interesse coinvolti» nel processo. È uno dei passaggi della lettera «al popolo di Sardegna» pubblicata  23 agosto scorso su Facebook dalla governatrice Alessandra Todde sul tema, caldissimo, delle energie rinnovabili, dopo che all’inizio di agosto il Governo ha impugnato la legge sarda che istituisce la moratoria di 18 mesi contro i nuovi impianti eolici e solari. La Regione, ha proseguite Todde nella lettera, «individuerà chiaramente e con precisione anche quelle aree non idonee all’installazione di impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili. Faremo il nostro lavoro fino in fondo e non permetteremo, a differenza di chi ci ha preceduto negli anni, che la Sardegna venga ancora calpestata e svenduta».
 
Dal decreto Draghi allo stop alle autorizzazioni
Da mesi le polemiche si sono accese attorno alle tante richieste di installazione di parchi eolici in Sardegna, con il quotidiano L’Unione Sarda che ha lanciato una campagna contro i nuovi impianti. I decreti Draghi del 2021 prevedono che in Sardegna siano installati entro il 2030 pale eoliche e pannelli solari per 6,2 gigawatt. Contro si sono schierati, in diverse parti dell’isola, comitati di base preoccupati che gli impianti danneggino il paesaggio e sottraggano terreni all’agricoltura. La governatrice Todde ha risposto con una legge che ha sospeso le autorizzazioni alla costruzione di nuovi impianti per 18 mesi, il tempo necessario a programmare la transizione. Contro la moratoria si è però espresso di recente il Governo: il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 7 agosto, ha deciso di impugnare la legge sarda 5/2024 recante “Misure urgenti per la salvaguardia del paesaggio e dei beni paesaggistici e ambientali”, perché alcune disposizioni sulle fonti rinnovabili, “eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea, violano gli articoli 3, 41 e 117, primo e terzo comma, della Costituzione”.

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