Il Conto Termico fa flop: impegnato meno del 2% dei fondi
Al 28 febbraio scorso risultano attivati per il Conto Termico 8.750 contratti, per un incentivo lordo totale di soli 27,65 milioni di euro. I plafond per l'incentivazione degli interventi è di 900 milioni di euro
Il Gse ha reso noto che al 28 febbraio risultano attivati per il Conto Termico 8.750 contratti, per un incentivo lordo totale di soli 27,65 milioni di euro e un impegno di spesa annua cumulata per l'erogazione degli incentivi 2015 di circa 15,7 milioni di euro. I plafond per l'incentivazione degli interventi è di 900 milioni di euro. Il ministero dello Sviluppo economico ha avviato una consultazione su come facilitare l'accesso agli incentivi e migliorare l'informazione, che si è conclusa lo scorso 28 febbraio.
Correre subito ai ripari - Il Governo, visti i risultati, sta cercando di correre ai ripari. È di recente pubblicazione un documento contenente le misure che il Ministero dello Sviluppo economico intende adottare per semplificare e potenziare al massimo l'accesso agli incentivi da parte di tutti i soggetti interessati (imprese, famiglie e pubblica amministrazione). L'obiettivo prioritario è snellire le procedure per la richiesta degli incentivi, così come anticipato nel decreto Sblocca Italia.
Le misure previste - A tal fine dovrebbe sparire l'iscrizione ai registri per gli impianti di climatizzazione invernale con pompe di calore, elettriche o a gas e per gli impianti con caldaie a biomassa di potenza superiore a 500 kW. In questi casi, gli operatori potranno accedere agli incentivi in modo diretto o tramite prenotazione (per gli interventi nelle pubbliche amministrazioni). Il documento prevede la possibilità di inserire nuove tecnologie tra gli interventi incentivabili: innanzitutto, progetti per l'incremento dell'efficienza energetica degli edifici pubblici con sistemi di building automation per il monitoraggio e la gestione dei consumi energetici degli impianti, ma anche illuminazione interna ed esterna e sistemi ibridi efficienti, come le pompe di calore abbinate alle caldaie a condensazione. Tra le numerose novità, si punta anche ad innalzare la soglia di ammissibilità degli impianti agli incentivi: fino a 2.000 kW per i sistemi di climatizzazione con pompe di calore o caldaie a biomassa, fino a 2.500 metri quadrati per gli impianti solari termici. In questo caso l'obiettivo è favorire la realizzazione di progetti di maggiori dimensioni, ad esempio in ospedali, scuole, uffici e centri commerciali.