Ecco cosa ha detto Il Fondo Monetario Internazionale all’Italia: più transizione verde
Per la delegazione è necessario sostituire le accise sull'elettricità con tasse sul carbonio sui combustibili in ingresso per incoraggiare gli investimenti nella capacità rinnovabile
Accelerare la transizione verde per rafforzare la sicurezza energetica ma anche sostituire le accise sull'elettricità con tasse sul carbonio sui combustibili in ingresso per incoraggiare gli investimenti nella capacità rinnovabile. Sono alcuni dei consigli dati da una delegazione del Fondo Monetario Internazionale in visita al nostro Paese. La missione guidata da Rachel van Elkan, e composta da Apostolos Apostolou, Aleksandra Babii, Karina Garcia, Sylwia Nowak, Magali Pinat e Sam Zhang ha detto tra l’altro che l'attività economica e l'occupazione sono cresciute fortemente nel 2022 “grazie all'abile gestione delle forniture di gas da parte delle autorità e al sostegno del welfare fornito in risposta allo shock dei prezzi dell'energia”. Pur rimanendo elevato, il rapporto debito pubblico/PIL è diminuito ei prestiti in sofferenza sono rimasti bassi. Tuttavia, a partire dal 2023, si prevede che “la crescita passerà a una marcia inferiore, mentre l'inflazione core dovrebbe rimanere vischiosa e gli alti tassi di interesse manterranno elevati i rischi del settore finanziario”.
Accelerare la transizione
Al capitolo sull’energia il fondo monetario ha fatto sapere che accelerare la transizione verso le rinnovabili rafforzerebbe la sicurezza energetica e sosterrebbe il raggiungimento degli obiettivi climatici dell'Italia. Sebbene l'Italia abbia soddisfatto il proprio fabbisogno energetico durante l'inverno 2022-2023, dovrebbe prepararsi a scenari avversi nel prossimo inverno, tra cui una completa interruzione del gas russo o ulteriori interruzioni dell'elettricità idroelettrica. Il pieno ritorno a una tariffazione dell'energia basata sul mercato incoraggerebbe ulteriori guadagni di efficienza e risparmio e un passaggio più rapido alle energie rinnovabili. Identificare e risolvere i colli di bottiglia che continuano a ritardare i nuovi progetti di energia rinnovabile è essenziale per raggiungere gli obiettivi di emissioni di carbonio. Nuovi contratti legati all'energia dovrebbero evitare di vincolare l'Italia alla dipendenza a lungo termine dai combustibili fossili. Le accise sull'elettricità dovrebbero essere sostituite con tasse sul carbonio sui combustibili in ingresso per incoraggiare gli investimenti nella capacità rinnovabile.
L'Italia dovrebbe valutare e prepararsi ai rischi legati alla frammentazione economica globale. L'aumento delle tensioni geopolitiche accrescono le prospettive di una maggiore frammentazione dell'economia mondiale, che potrebbe creare significative perdite di produzione e una maggiore volatilità dei prezzi se i flussi di beni, conoscenze e capitali venissero interrotti. A livello UE, l'Italia può sostenere soluzioni che affrontano questi rischi preservando i vantaggi dell'integrazione globale e del multilateralismo. A livello nazionale, l'Italia può rafforzare la sua resilienza contro la frammentazione migliorando l'efficienza e la produttività, identificando prodotti specifici esposti al rischio di frammentazione e sviluppando strategie per far fronte a potenziali interruzioni. Accelerare la transizione verde rafforzerebbe la sicurezza energetica.