Elettricità Futura, al via l’iter per concordare il nuovo presidente
All'Assemblea generale della principale associazione del settore elettrico italiano aderente a Confindustria si lavora a cambiare il presidente che intanto ricorda che otto aziende su 500 volevano le sue dismissioni e che solo due anni fa il 99,7% dei voti lo aveva confermato alla guida per altri due anni
È partito dunque l’iter che porterà alla nomina del successore di Agostino Re Rebaudengo alla guida di Elettricità futura. Loha deciso l’assemblea straordinaria convocata la scorsa settimana per approvare il bilancio 2023 ma anche per decidere la fine del mandato con due anni di anticipo.
8 aziende su 500
Re Rebaudengo, pur nell’obiettivo di arrivare celermente all’elezione del suo successore, si è voluto togliere qualche sassolino ricordando che “l’assemblea gli ha riconosciuto la sensibilità di aver saputo interpretare il confronto interno sollecitato recentemente da 8 aziende tra le oltre 500 associate offrendo all’associazione la disponibilità a terminare anzitempo il proprio mandato, la cui scadenza è prevista nel 2026, una decisione presa nell’auspicio che Elettricità futura possa continuare con la stessa forza e unità a promuovere la crescita del settore elettrico italiano”. E ha anche ricordato che l’assemblea di Elettricità futura nell’ottobre 2022 aveva votato al 99,7%, a scrutinio segreto, l’estensione di due anni del mandato del Presidente, una possibilità data da Confindustria al fine di recuperare il tempo sottratto dall'emergenza pandemica e portare a termine i programmi.
Le parole dell’ex presidente
Nel suo intervento, il Presidente Re Rebaudengo ha anche ripercorso alcuni dei principali risultati ottenuti sotto la sua guida, anni in cui “abbiamo assistito ai prezzi dell’elettricità più bassi e più alti della storia dal dopoguerra e al susseguirsi di 3 diversi Governi. “Abbiamo lavorato per definire un’identità più chiara e un posizionamento più forte di Elettricità Futura”, ha detto. “La centralità dell'associazione è stata un importante fattore di richiamo anche per le aziende che negli ultimi anni hanno sentito l'esigenza di associarsi. Anno dopo anno, il numero degli Associati e la fiducia riposta nell’Associazione sono cresciuti, a riprova della qualità e dell’efficacia del nostro lavoro. Quando quattro anni fa abbiamo cominciato a predisporre il Piano Elettrico al 2030, l’obiettivo nazionale di sviluppo delle rinnovabili era di soli 40 GW al 2030. Oggi, quanto indicato nel nostro Piano, +80 GW al 2030, è un obiettivo normativo che leggiamo nel DM Aree Idonee".