Il flop del secondo bando FER1. Le reazioni di Anie Rinnovabili e Italia Solare
Per Pinori è improcrastinabile la semplificazione degli iter autorizzativi, per Rocco Viscontini servono tempi certi
"La notizia era attesa dal mercato, ma non si prevedeva che accadesse già alla seconda tornata." Così Alberto Pinori, Presidente di ANIE Rinnovabili, commenta l’assegnazione del solo 60% della potenza disponibile, pari a 872 MW, con impianti in asta ed a registro aggiudicati rispettivamente il 72% ed il 30% della potenza disponibile. "Non ci si può neanche appellare ai ritardi da lockdown, dato che la seconda procedura si è tenuta durante il mese di febbraio". Secondo ANIE Rinnovabili la semplificazione degli iter autorizzativi non può più attendere. Ciò però non è sufficiente, se non è accompagnato da un cambio di approccio verso le tematiche ambientali. Anche se l'opinione pubblica è ben consapevole del beneficio che le fonti rinnovabili apportano all'ambiente, gli operatori del settore si scontrano ogni giorno con la burocrazia degli iter autorizzativi. La semplificazione passa anche attraverso la revisione del DM FER; per l'Associazione sarà importante riallocare la potenza non assegnata, in particolare prevedendo di spostare quella inutilizzata dal gruppo A2 al gruppo A e di incrementare il numero di bandi almeno con altre due sessioni, in modo da recuperare il tempo necessario a far autorizzare gli impianti.
La reazione di Italia Solare - "Anche in questo secondo bando il fotovoltaico ammesso è pochissimo, a dimostrazione che serve da subito una semplificazione autorizzativa per permettere al solare di giocare il ruolo che merita", ha detto Paolo Rocco Viscontini Presidente di Italia Solare.
L’associazione ha collaborato con il Coordinamento Free per delle proposte di semplificazione normativa per velocizzare gli iter autorizzativi degli impianti fotovoltaici, condizione imprescindibile perché il fotovoltaico possa partecipare alle procedure di allocazione degli incentivi consentendo anche una maggiore concorrenza.
"Serve - spiega Rocco Viscontini - una semplificazione della procedura che, nel rispetto della normativa comunitaria in materia ambientale per gli impianti di minore dimensione e impatto, consenta di avere tempi certi". Inoltre, con riferimento agli impianti in sostituzione dell'amianto, Italia Solare ritiene sia necessario semplificare i criteri di accesso agli incentivi in modo da garantire la più ampia partecipazione e il cumulo con gli incentivi specificamente rivolti alla sostituzione dell'amianto, senza il quale l'operazione non risulta economicamente conveniente. Infine, qualora si stabilizzi una situazione di eccesso di offerta nelle aste, senza che vi siano segnali di possibile successivo recupero, potrebbe essere considerato di reindirizzare parte di tale potenza nei registri.