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Geotermia. Così il quartiere di Novoli potrebbe diventare la prima comunità energetica fiorentina

where Firenze when Mer, 29/11/2023 who roberto

La proposta di alimentare una parte del quartiere con la geotermia è stata avanzata durante l’Earth Technology Expo alla Fortezza da Basso. Ecco in cosa consiste il progetto che verrà presentato alla Regione Toscana

Arriva da Firenze la spinta geotermia.jpga realizzare il primo quartiere geotermico. L’idea è quella di realizzare un impianto geotermico al servizio di Novoli, nell’ex area Fiat e aree limitrofe. Sfruttando l’energia termica, si potrebbero raffrescare e riscaldare gli edifici pubblici e privati che sorgono nell’area, con un fortissimo beneficio in termini economici e di impatto ambientale. La proposta di fare di Novoli il primo quartiere geotermico del capoluogo toscano è emersa durante l’incontro ‘Geotermia a bassa entalpia. Lo sfruttamento geotermico per la produzione di calore e di refrigerazione che si è svolto ad ETE, Earth Technology Expo, alla Fortezza da Basso. All’iniziativa hanno partecipato Enel, CNG e Piattaforma Geotermia, Cosvig, CNR e rappresentanti dell’Università di Firenze e del Politecnico di Torino.
 
Un quartiere perfetto
“Quel quartiere è perfetto per creare una comunità energetica, dice Valeria Rondoni, coordinatore scientifico Fondazione EWA. È una zona con servizi e uffici pubblici, supermercati, centro commerciale, Università e parco, quello di San Donato”. Proprio la presenza di una grande area verde al centro del quartiere fa la differenza. “La zona si presta per un impianto di geotermia - spiega Rondoni -. In sostanza, si tratta di realizzare un impianto grazie al quale poi poter sfruttare il calore naturale della terra. Si tratterebbe di scavare a 100 metri sotto terra per poi, attraverso una distribuzione sotterranea, raggiungere gli edifici intorno: Regione Toscana, Esselunga, Palazzo di Giustizia, centro San Donato, Università e non solo. Anche i palazzi privati potrebbero rientrare in questa comunità energetica, dato che si tratta di un progetto pubblico-privato. Con Larderello abbiamo insegnato la geotermia a tutto il mondo. Adesso bisogna lavorare per sfruttare le nuove tecnologie in nome del rispetto dell’ambiente”.

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