Massone (RE2Sources): biometano e comunità locali sono le nostre sfide per una transizione energetica sostenibile
L’azienda mira a trasformare i rifiuti in risorse attraverso la valorizzazione della frazione organica e punta a costruire un modello innovativo di gestione circolare dei rifiuti, sempre più centrato sulla collaborazione con le comunità locali. E-gazette ne ha parlato con il presidente Alessandro Massone
Nel cuore della transizione verso un futuro energetico più sostenibile, RE2Sources, fondata nel 2023, ha avviato un ambizioso progetto che mira a trasformare i rifiuti in risorse attraverso la valorizzazione della frazione organica. Con impianti distribuiti in tutta Italia, da Lecce a Udine, RE2Sources non solo produce biometano, ma sta anche costruendo un modello innovativo di gestione circolare dei rifiuti, sempre più centrato sulla collaborazione con le comunità locali. Abbiamo incontrato a Ecomondo 2024 Alessandro Massone, presidente di RE2Sources, per farci raccontare nel dettaglio gli obiettivi realizzati e le prospettive future di questa azienda.
Una visione circolare per l’energia
Re2Sources ha acquisito e ottimizzato sei impianti in Italia, di cui cinque già operativi e uno in fase di costruzione. Questi impianti trattano annualmente circa 220.000 tonnellate di rifiuti organici, con una particolare eccellenza in Sardegna, dove vengono gestiti anche 30.000 tonnellate di sottoprodotti di origine animale. “Il nostro obiettivo è produrre biometano, una fonte rinnovabile che può sostituire in parte il gas naturale, contribuendo a ridurre le emissioni di CO2,” racconta Massone. “Inoltre, dai nostri impianti ricaviamo CO2 di alta qualità, compost e fertilizzanti, creando un ciclo virtuoso che va dalla raccolta del rifiuto al trattamento, fino alla distribuzione di energia e prodotti ecologici.”
Uno degli impianti più significativi di RE2Sources è quello di Bionet, situato in provincia di Udine, dove l’azienda è in grado di distribuire biometano direttamente ai consumatori, grazie alla collaborazione con la municipalizzata NET. “In questo impianto abbiamo integrato il ciclo della raccolta dei rifiuti con la produzione e distribuzione di energia rinnovabile, creando una filiera circolare che favorisce l’intero ecosistema locale,” afferma il presidente.
Rispondere alle preoccupazioni delle comunità locali
Nonostante i benefici ambientali ed economici, la presenza di impianti di biometano non è sempre vista con favore dalle comunità locali. Le preoccupazioni principali riguardano il rischio di odori sgradevoli e l'impatto ambientale, specialmente nei centri abitati. “Siamo consapevoli di queste preoccupazioni, e per questo abbiamo adottato una serie di tecnologie avanzate per monitorare e ridurre al minimo qualsiasi disagio. Per esempio, abbiamo installato nasi elettronici che ci permettono di monitorare costantemente la qualità dell'aria. Questi strumenti ci offrono dati oggettivi in tempo reale, che possiamo condividere con la comunità per garantire che le emissioni siano sempre sotto controllo,” ci spiega Massone. Inoltre, per sensibilizzare la popolazione e creare un dialogo continuo, RE2Sources promuove iniziative di educazione e trasparenza. “Abbiamo organizzato visite guidate per le scuole e per i cittadini, affinché possano vedere direttamente come lavoriamo e quali misure mettiamo in atto per garantire la sicurezza e la sostenibilità degli impianti,” continua il presidente. “L’educazione è fondamentale per dissipare i timori e costruire una relazione di fiducia tra l’azienda e la comunità.”
Tecnologie avanzate per garantire la sicurezza e l'efficienza
Il controllo delle emissioni è una priorità per RE2Sources, e l’azienda ha investito in soluzioni all’avanguardia per monitorare costantemente lo stato degli impianti. “Abbiamo implementato tecnologie come i droni con scansione termografica per individuare eventuali micro-perdite e prevenire guasti accidentali,” spiega il presidente. “La nostra attenzione alla sicurezza è massima. Per noi, il controllo costante è essenziale per evitare che si verifichino problemi, ma soprattutto per intervenire tempestivamente nel caso di situazioni anomale.” L'adozione di queste tecnologie ha permesso a RE2Sources di ridurre i rischi e migliorare continuamente le proprie operazioni. “L’impegno per l’innovazione non riguarda solo la produzione di energia, ma anche la gestione dell’impianto stesso. La nostra visione è quella di rendere ogni impianto il più efficiente e sicuro possibile”.
Obiettivi europei e il ruolo delle istituzioni
Guardando al futuro, RE2Sources si inserisce in un panorama europeo che sta accelerando verso la transizione energetica. “L'Italia, rispetto agli obiettivi europei al 2030 e 2050, è al 29% per il recupero delle energie rinnovabili, un dato superiore alla media europea del 26%,” afferma Massone. “Tuttavia, bisogna considerare che l’aumento del PIL e il relativo incremento dei consumi energetici possono rendere questo dato meno virtuoso di quanto sembri.”
Per facilitare la transizione, secondo RE2Sources, è fondamentale che le istituzioni italiane semplifichino le procedure burocratiche e stabiliscano tempi certi per l’approvazione e l’autorizzazione dei progetti. “Le lungaggini burocratiche sono una delle principali barriere alla realizzazione di nuovi impianti. Se non si riducono i tempi di autorizzazione, rischiamo di non riuscire a sfruttare pienamente le opportunità offerte dai fondi del PNRR.”
Un futuro di sostenibilità e collaborazione
Re2Sources sta lavorando per creare un modello di impianti di biometano che non solo producono energia pulita, ma sono anche un motore di crescita e sostenibilità per le comunità locali. “Vogliamo che i nostri impianti siano visti come risorse per il territorio, non solo come strutture industriali,” conclude il presidente. “La nostra sfida è costruire una transizione energetica che sia equa, efficace e socialmente accettata. Solo così possiamo garantire un futuro migliore per tutti.”