Quelli del no. Qui Toscana. La Via boccia l’eolico a Manciano. Nimby contro la geotermia
No per ragioni paesaggistiche al progetto per otto pale da oltre 100 metri visto che il sito è attraversato da un flusso migratorio abbondante ed è ricco di avifauna. A Monte Amiata c’è delusione tra i comitati del no dopo l’incontro con il presidente della regione Eugenio Giani, il quale è favorevole alla geotermia.
Si è conclusa con esito negativo la procedura di valutazione impatto ambientale (Pniec-Pnrr) inerente un progetto per la realizzazione di un impianto eolico di potenza nominale 48 MW da realizzare nel borgo di Manciano (Grosseto), località Montauto, progetto proposto da Wind Italia. Il comune sorge su una collina che domina da un lato la piana e la valle dell'Albegna a oltre 400 metri di altezza.
Le motivazioni
La commissione ha considerato l’impianto non compatibile dal punto di vista paesaggistico indipendentemente dagli impatti cumulativi. Nel suo complesso il parco doveva essere composto da 8 aerogeneratori della potenza nominale di 6 MW ciascuno, tipo tripala con diametro massimo pari a 170 metri e altezza mozzo pari a 115 metri; 8 piazzole in cui collocare gli aerogeneratori, con una superficie di circa 30x50 metri quadri ciascuna.
La scelta della posizione degli aerogeneratori – si legge nelle motivazioni - non rispetta criteri di cautela, in quanto il sito è attraversato da un flusso migratorio abbondante ed è ricco di avifauna di alto valore conservazionistico.
La delusione all’Amiata
Intanto all’Amiata c’è delusione tra i comitati del no dopo l’incontro con il presidente della regione Eugenio Giani sulla geotermia. "Giani – dicono i portavoce dei comitati – ha avuto l’opportunità di incontrare circa 300 cittadini del Monte Amiata, sia del versante senese che grossetano, che vivono e lavorano nel settore turistico e agroalimentare strettamente connesse alla salubrità della montagna. Ma è stata un’occasione sprecata perché non solo il presidente ha omesso di rispondere ai quesiti che gli sono stati posti sulle criticità che lo sfruttamento geotermico comporta in tema di emissioni, di salute, di depauperamento e inquinamento dell’acquifero del Monte Amiata, ma ha addirittura affermato, gettando nello sconcerto la cittadinanza, che la geotermia oltre che sostenibilità ambientale dà ricchezza a territori che altrimenti devono contrastare lo spopolamento".