Rapporto, produzione da rinnovabili meglio delle fossili in Ue nel 2020
Nel 2020 forte aumento della percentuale di produzione da eolico e solare, soprattutto da calo della domanda dovuto a Covid-19. Rinnovabili aumentate dell’11%
Nei primi sei mesi del 2020 le energie rinnovabili hanno generato il 40% dell'elettricità dell'Ue-27, sorpassando per la prima volta i combustibili fossili, che si fermano al 34%. Ciò ha comportato minori emissioni di CO2 del settore energetico del 23%, nello stesso periodo. Lo rileva un nuovo rapporto del think tank sul clima Ember, ripreso da AdnKronos.
L’energia rinnovabile è aumentata dell'11% nella prima metà del 2020, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il fenomeno è stato trainato dalla crescita dell'eolico e del solare (rispettivamente dell'11% e del 16%), con nuove installazioni e condizioni favorevoli durante un inizio mite e ventoso dell'anno. Con una crescita costante nella generazione di energie rinnovabili, la quota di mercato rimanente per i combustibili fossili sta già riducendosi. Quest'anno, sottolinea lo studio, l'industria dei combustibili fossili ha subito un doppio colpo, incluso un calo del 7% nella domanda di elettricità durante la crisi del coronavirus che li ha lasciati con ancora meno con cui competere. Ciò ha comportato un calo del 18% nella produzione di combustibili fossili nella prima metà del 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. In quanto fonte di energia elettrica più costosa, il carbone ha sofferto il colpo, scendendo del 32%, con una produzione di antracite in calo del 34% e di lignite in calo del 29% rispetto al 2019. Il carbone ha generato solo il 12% dell'elettricità dell'Ue-27 nella prima metà del 2020. Anche la produzione di gas ha registrato un calo del 6%.
Il settore eolico e quello solare hanno visto quest’anno quote di mercato senza precedenti, generando il 21% dell’elettricità totale europea e raggiungendo una livelli ancora più elevati in Danimarca (64%), Irlanda (49%) e Germania (42%). In confronto, l'idroelettrico ha generato il 13% dell'elettricità in Europa, aumentando del 12% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso a causa delle condizioni più umide nelle regioni nordiche e iberiche, mentre le bioenergie hanno generato il 6% dell'elettricità in Europa.
"Questo segna un momento simbolico nella transizione del settore elettrico in Europa – commenta Dave Jones, senior analyst di Ember - . Per Paesi come la Polonia e la Repubblica Ceca, alle prese con la ricercar del modo giusto di liberarsi del carbone, ora c'è una chiara via d'uscita”.