Sistemi di accumulo, Realacci presenta interpellanza al ministro Zanonato
Dopo il divieto di installo dei sistemi di storage per impianti già incentivati, il presidente della commissione Ambiente chiede chiarezza anche sui tempi di intervento dell’Autorità dell’Energia a cui spetta la regolazione degli schemi elettrici possibili
Fare luce sul divieto di installare sistemi di accumulo negli impianti da rinnovabili che hanno già avuto accesso agli incentivi. È in sintesi ciò che chiede il presidente della VIII Commissione Ambiente, Ermete Realacci, che ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, in merito alla disciplina dei sistemi di storage, e in particolare per quelli fotovoltaici finiti nel mirino del Gse. Come si ricorderà, infatti, il mese scorso il Gestore dei servizi energetici ha vietato la possibilità di installare accumuli negli impianti già incentivati. Nell’interpellanza viene richiesto al ministro di definire anche i tempi di intervento dell’Autorità dell’Energia a cui spetta, secondo quando fa sapere lo stesso Gse, la regolazione degli schemi elettrici possibili (definiti in base alle norme CEI), i punti di misura e gli strumenti da installare, chi dovrà effettuerà le misure e con quale frequenza, ecc.
Nella richiesta al ministro, Realacci si interroga sulle effettive motivazioni che hanno spinto il Gse a pubblicare quella nota che, a dire dell’interrogante, non rispetta il mandato dell'istituzione energetica.
Il presidente della Commissione Ambiente fa anche presente che l’ambito normativo tecnico relativo ai sistemi di accumulo, di competenza della CEI, “non nega il diritto all’utente di installare nel proprio impianto un sistema di accumulo, anche in assenza di norme”. E aggiunge come “sia Enel Distribuzione che Terna abbiano già realizzato e stiano realizzando sistemi di accumulo sulla base di proprie prescrizioni indipendentemente dal fatto che non esistono ancora norme di sistema/prodotto relativamente ai sistemi di accumulo”.