Burocrazia raee – “I comuni lottano in una giungla di norme e carenze”
Da Bruxelles allarme Anci sulla gestione all’italiana dei rifiuti elettronici. “Emergenza per il ritardo della Tares e i permessi”
Sul fronte della raccolta e gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (raee), i comuni italiani lottano con una giungla di norme “incomplete, farraginose, contraddittorie e a volte mancanti”. Così Filippo Bernocchi, delegato all’energia e ai rifiuti dell’Anci, ha dipinto a Bruxelles il problema principale del “caso Italia”, in un convegno del WeeeForum, che riunisce 39 consorzi europei addetti ai raee, e di Acr+, l’associazione di città e regioni impegnate per il riciclo e la gestione sostenibile delle risorse.
Altra questione chiave, secondo Bernocchi, è la mancanza di parametri stabiliti per definire “chi fa il servizio pubblico, chi lo gestisce e come si controlla”, ma anche chi paga. “Dovrebbe essere la nuova tassa Tares – spiega il rappresentante dell’Anci – a pagare la raccolta, la gestione e il trattamento dei rifiuti, ma non è ancora in vigore perché rinviata a luglio per motivi elettorali: è un problema drammatico”, avverte. Il 40% della popolazione non ha un punto di raccolta di quartiere per i rifiuti elettrici ed elettronici e l’Italia delle infrastrutture è sempre a due velocità: così, alcune regioni e province sono indietro nella pianificazione. E per chi l’ha fatta, è comunque piena emergenza autorizzazioni “per la lunghezza dei tempi di rilascio, con una media dai tre ai cinque anni”. Secondo Bernocchi, i comuni dovrebbero avere linee guida comuni.
Intanto l’Anci fa comunicazione destinata alle famiglie e ai più giovani: a ottobre 2013 partirà in 280 classi di quarta e quinta elementare di 15 comuni italiani il progetto “Raee scuola”, con il comico Baz come testimonial.