Il Consiglio dei ministri approva il recepimento della direttiva Ue sui Raee
Il testo, approvato dal Consiglio dei Ministri, recepisce le novità introdotte dalla Direttiva Europea salvaguardando i pilastri e le specificità del sistema nazionale come, per esempio, il Centro di Coordinamento Raee, il cui ruolo viene rafforzato
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo che recepisce la direttiva Ue 2012/19 in materia di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), con l'obiettivo di prevenire o ridurre gli impatti sull'ambiente connessi alla produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche, incrementarne i livelli di raccolta e di recupero, migliorare la qualità del trattamento dei Raee, rafforzare le misure di controllo, ridurre i costi amministrativi mantenendo al contempo un elevato livello di tutela dell'ambiente. Il provvedimento, portato in sede di Consiglio dei ministri, nasce dalla proposta del Premier e del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. Sul provvedimento sono stati acquisiti i pareri della Conferenza unificata e delle Commissioni parlamentari competenti.
ReMedia, uno dei consorzi che si occupano della gestione e smaltimento dei rifiuti elettrici, esprime grande soddisfazione per il recepimento della nuova direttiva Raee (2012/19/EU), “avvenuto con tempistiche soddisfacenti e più rapide rispetto agli altri paesi interessati: l’Italia, infatti, è uno dei primi Stati membri dell’Unione Europea a integrare le indicazioni comunitarie alla propria normativa. Attendiamo ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale affinché il recepimento sia effettivo”.
Il testo, approvato dal Consiglio dei Ministri, recepisce le novità introdotte dalla Direttiva Europea salvaguardando i pilastri e le specificità del nostro sistema nazionale come, per esempio, il Centro di Coordinamento RAEE, il cui ruolo viene rafforzato. Oltre all’aumento dei target di raccolta, che significa arrivare a gestire entro il 2019 l’85% sul totale dei RAEE generati dalle famiglie italiane o il 65% delle apparecchiature immesse sul mercato (ovvero tre volte quanto viene oggi raccolto), il nuovo decreto estende il campo di applicazione ai pannelli fotovoltaici che verranno gestiti a tutti gli effetti come rifiuti tecnologici.