Così le maree terrestri possono risvegliare le faglie sottomarine
Un nuovo studio guidato dai francesi dell’istituto Ifremer indaga la correlazione tra le emissioni di metano nell’Oceano (e quindi nell’atmosfera) e i terremoti
Le maree terrestri, causate dall’attrazione gravitazionale della Luna e del Sole, possono riattivare le faglie sottomarine. Questa riattivazione potrebbe innescare significative emissioni di metano, un potente gas serra, nell’oceano e successivamente nell’atmosfera. Ciò potrebbe anche influenzare l’attività sismica delle faglie, trasformando la nostra comprensione delle origini di alcuni terremoti.
È quanto emerge da un nuovo studio guidato dall’Institut francais de recherche pour l’exploitation de la Mer (Ifremer) pubblicato sul Journal of Geophysical Research: Solid Earth. Lo riferisce l’agenzia Agi.
Le osservazioni nel Mar Nero
Nell’ambito dei progetti Anr Blame e Doors, un team di ricercatori dell’Ifremer ha cercato di comprendere come vengono attivate le faglie sottomarine studiando una sezione del margine romeno nel Mar Nero. Nel 2021, sono saliti a bordo della nave Pourquoi pas?, parte della flotta oceanografica francese, per la spedizione Ghass2. Gli scienziati hanno distribuito sensori, in particolare piezometri sviluppati da Ifremer, per misurare le variazioni di temperatura e pressione nei primi metri di sedimenti sottomarini attraverso due faglie separate da 790 metri.
Durante l’osservazione, variazioni anomale di temperatura e pressione dei fluidi sottomarini suggerivano un degassamento attivo del metano su entrambe le faglie, sincronizzato con i cicli di marea terrestri, circa ogni 12 ore. Tuttavia, durante una seconda fase di osservazione più lunga, i ricercatori non hanno trovato alcuna prova di questa interazione. Perché questo contrasto? Vincent Riboulot, tra gli autori dello studio e geologo marino presso l’Ifremer, ha spiegato: “Il gas rilasciato durante il primo periodo di osservazione nel sito di studio ha causato un calo della pressione. La faglia è diventata insensibile alle maree, il che spiega perché non è stato osservato alcun degassamento durante il secondo periodo”.
Una nuova comprensione dei terremoti
Questi risultati non si limitano alle faglie del Mar Nero, spiega l’Agi: potrebbero trasformare la nostra comprensione di alcuni terremoti in tutto il mondo, sostengono i ricercatori. Identificando le cause della riattivazione delle faglie, lo studio apre nuove strade per il monitoraggio dei rischi sismici, nonché per il tracciamento delle emissioni di metano che potrebbe influenzare il riscaldamento climatico, se rilasciato dall’acqua nell’atmosfera.