El Nino non ha più segreti. Gli scienziati del clima scoprono il meccanismo delle oscillazioni
Per gli esperti la scoperta aiuterà a migliorare le previsioni sul fenomeno. Tra gli effetti del Nino ci sono la siccità nelle Filippine e le piogge torrenziali nella Polinesia
È nei venti che soffiano nel Pacifico equatoriale il segreto della ciclicità di El Nino, fenomeno cruciale per il clima globale che raggiunge il picco intorno a Natale e cessa improvvisamente da febbraio ad aprile. La scoperta, pubblicata sulla rivista “Nature Geoscience”, è stata possibile grazie alla ricostruzione del meccanismo delle oscillazioni messa a punto da un gruppo di ricerca coordinato dall’università delle Hawaii.
Secondo gli esperti, il risultato aiuterà a migliorare le previsioni relative a questo fenomeno climatico che ha grandi impatti a livello globale, provocando siccità in alcune regioni e alluvioni in altre.
El Nino è un sistema climatico tropicale che si forma nel Pacifico centrale in media ogni cinque anni e raggiunge il picco fra dicembre e gennaio. Come sottolinea il coordinatore del lavoro, Malte Stuecker, “innesca la siccità nelle Filippine e nelle isole della Micronesia, a est delle Filippine, e pesanti piogge nella Polinesia francese, per esempio”. È caratterizzato da un insolito riscaldamento delle temperature oceaniche del Pacifico equatoriale, al contrario della Nina, durante la quale le temperature dell’oceano calano, causando effetti opposti.
Gli impatti di El Nino sono ben noti e studiati, tuttavia il perché della sua ciclicità restava finora senza risposta. Con l’aiuto di modelli atmosferici i ricercatori hanno scoperto che la ciclicità è dovuta all’interazione tra questo fenomeno e i venti che soffiano nel Pacifico equatoriale seguendo un periodo di 15 mesi, nel quale subiscono oscillazioni in cui passano da deboli a più intensi.