Energia e cibo. Alle porte di Firenze arriva il primo progetto d’Europa a impatto e scarto zero
Con “H2 Era Green Valley” la Toscana sarà la prima Regione del Vecchio Continente a ospitare un concreto esempio di “circular economy”. Il sistema coinvolgerà diversi settori industriali: dall’energia alla produzione alimentare
La Toscana sarà la prima Regione d’Europa a ospitare un concreto esempio di economia circolare applicabile a diversi settori industriali, dall’energia alla produzione alimentare. Un modello, quello che si chiamerà “H2 Era Green Valley” (Hgv) e sorgerà a Figline e Incisa Valdarno, alle porte di Firenze, completamente green. Protagonisti, Hgv, appunto, società specializzata nella creazione e realizzazione di progetti di economia circolare sostenibile, e Sma Italia, attiva nella produzione di inverter e di soluzioni integrate per il mercato fotovoltaico. Il progetto, lanciato lo scorso anno, è entrato in una fase di nuove implementazioni e vanta di essere il primo a impatto e scarto zero.
Un parco fotovoltaico e non solo
“H2 Era Green Valley” (Hgv), spiega una nota, mira a definire il futuro economico in una circolarità industriale, eliminando gli sprechi e riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente. Prevede, infatti, la realizzazione di un complesso industriale che integrerà una centrale fotovoltaica, un impianto di produzione di idrogeno verde, un impianto di power to gas, una vertical farm e una fish farm. La centrale fotovoltaica produrrà energia pulita, che sarà utilizzata per alimentare l’impianto di produzione di idrogeno. L’idrogeno, a sua volta, sarà utilizzato per alimentare l’impianto di power to gas, che produrrà biometano. Il calore di scarto dell’elettrolizzatore climatizzerà la vertical farm, mentre l’ossigeno di scarto verrà utilizzato nella fish farm, insieme all’energia auto prodotta che sarà tutta a impatto zero. Il connubio tra l’innovazione di Hgv e il know-how di Sma contribuirà in particolare alla nascita del parco fotovoltaico, dell’impianto storage e della parte power to gas. Il sistema fotovoltaico avrà una potenza complessiva di 101,23 MW, tra impianto a terra e installazioni sui tetti del complesso, che garantiranno una produzione annua di 143 milioni di kWh, e sarà accoppiato a un impianto Bess (Battery energy storage system), con una potenza stimata di 50 MW e una capacità di accumulo di 100 MWh. Si stima una riduzione di emissioni di CO2 pari a circa 101.563 tonnellate annue. Ciò consentirà ad Hgv di operare utilizzando esclusivamente energia fotovoltaica autoprodotta.
«Il futuro è integrazione»
«Il futuro è fatto di integrazione, dove fotovoltaico, storage e idrogeno, abbinati a settori biologici convivono insieme con armonia in un concetto di economia circolare», approfondisce Federico Parma, ideatore del progetto e presidente di Hgv. Le due aziende protagoniste di questa eccellenza nel campo agroenergetico «saranno in grado di dimostrare che l’energia e la biologia unite sono vincenti per affrontare i cambiamenti climatici che stiamo vivendo», aggiunge Parma. «“H2 Era Green Valley” contribuirà a evidenziare come le tecnologie rinnovabili e l’agricoltura possano essere sinergiche nel puntare a ottimizzare l’uso sostenibile del terreno», aggiunge Attilio Bragheri, vice president Large Scale e Project Solutions di Sma South & West Europe, spiegando: «Grazie alle soluzioni più avanzate per fotovoltaico, storage e idrogeno, Sma supporterà la gestione energetica, generando e ottimizzando i flussi necessari per la vertical farm».