Grazie al made in Italy il Palazzo Reale di Évora, in Portogallo, torna a splendere ed è sempre più green
Completato l’intervento di recupero realizzato con gli intonaci ecologici ad elevata tecnologia firmati dall’azienda italiana Diasen
Il made in Italy lascia la sua impronta nella rinascita di uno dei gioielli dell’architettura europea. Si è concluso il lungo intervento di recupero del Palazzo Reale di Évora (Portogallo), che torna al suo splendore anche grazie alle tecnologie di Diasen, eccellenza nella chimica green per l’edilizia, con forte esperienza nel restauro conservativo di beni architettonici. Diasen si è concentrata su interventi di risanamento, deumidificazione ed isolamento termico: per conservare l’integrità storica dell’edificio e garantire una riqualificazione sostenibile di questa fondamentale testimonianza del Rinascimento architettonico portoghese, sono stati utilizzati intonaci a base sughero innovativi ed ecologici, studiati e prodotti internamente da Diasen nello stabilimento di Sassoferrato (An).
“Valorizzare e tutelare edifici prestigiosi del patrimonio storico-artistico – sottolinea Diego Mingarelli, amministratore delegato di Diasen – è motivo di grande soddisfazione. In questo progetto siamo stati scelti per l’unicità delle nostre soluzioni che si basano su prodotti assolutamente congeniali al restauro grazie alla loro capacità di combinare proprietà fondamentali per il recupero e il risanamento degli edifici storici. Non è un caso, da questo punto di vista, che la Fondazione Symbola abbia di recente inserito Diasen nel suo rapporto sulle cento storie più significative di architettura conservativa”.
Conosciuto anche come Palazzo Dom Manuel, il Palazzo fu inizialmente edificato come convento nel XIII secolo e trasformato in residenza reale nel XIV. La splendida città di Évora, il cui centro storico è Patrimonio dell’Umanità Unesco, si riappropria così di una delle più belle testimonianze della sua storia. L’intervento di Diasen ha consentito di risolvere alcuni problemi che affliggevano il Palazzo Reale di Évora: murature logorate dai secoli e ottimizzate grazie a un intonaco particolarmente performante su strutture esistenti, una grande umidità degli ambienti che necessitavano di radicali interventi di risanamento e deumidificazione e un’esigenza fondamentale di isolamento termico in una città che, nel periodo estivo, raggiunge temperature elevatissime.
Per questa progetto è stata impiegata la soluzione a base sughero Diathonite Deumix+, prodotto made in Italy studiato e realizzato nello stabilimento di Sassoferrato. Un prodotto ecologico che presenta caratteristiche originali e uniche nel panorama della bioedilizia; riunisce infatti in un solo prodotto tre caratteristiche che si rivelano fondamentali in questo tipo di interventi: è molto efficace contro l’umidità, svolge una importante azione anti-salina e mostra una eccellente capacità di isolamento termico. Diathonite Deumix+ mantiene le pareti calde d’inverno e fresche d’estate grazie ad un’ottima conducibilità termica. È traspirante: lascia le pareti libere di respirare, bilancia l'umidità degli ambienti, previene la formazione di muffe e condense, contribuisce al benessere degli ambienti. È un prodotto naturale il cui utilizzo conferisce crediti LEED. Diasen è oggi un player di primo piano nel settore dell’architettura conservativa. Ha realizzato interventi in ogni parte del mondo che hanno riguardato edifici storici come il Campidoglio a Roma, siti archeologici come Bru na Boinne in Irlanda, aree urbane tutelate come Habana Vieja a l’Avana o antiche residenze monastiche come il Convento de Jesus a Setubal in Portogallo.
La vocazione green di Diasen comincia dalla scelta della materia prima: il sughero è sostenibile e rinnovabile. Sostenibile perché è una corteccia: per ottenere tanto sughero non bisogna tagliare gli alberi ma averne quanti più possibile. Rinnovabile perché si rigenera ogni 10 anni. A questo si aggiunge un modello produttivo che è un chiaro esempio di economia circolare: Diasen utilizza il sughero eccedente nella produzione di tappi (eliminando così gli sprechi) e lo impiega nella realizzazione di malte e pitture, adottando processi e materiali sostenibili e naturali. Un modello risultato vincente proprio nella patria del sughero, il Portogallo, che ne è il principale produttore mondiale.