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L'orto "marziano" made in Italy è il miglior modello di verde high-tech

where Roma when Mer, 17/10/2018 who roberto

Nuove conferme per l’orto ipertecnologico destinato alla coltivazione di verdure per le future missioni spaziali

Il progetto HortExtreme, condotto da ENEAhortextreme.jpg, Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Università di Milano, ha vinto il premio “ECOtechGREEN” come miglior prototipo di verde high-tech, tra 19 progetti candidati. Promosso dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, dal network PAYSAGE e dalla rivista internazionale Paysage Topscape, in collaborazione con Padova Fiere, il riconoscimento è andato a HortExtreme, selezionato “per dimensione, strategia e proposta rappresentando possibili nuove ispirazioni per lo sviluppo futuro del progetto del paesaggio”.
 
A ritirare il premio, in rappresentanza delle tre istituzioni italiane, Luca Nardi, realizzatore del prototipo e ricercatore del Laboratorio Biotecnologie dell’ENEA, in occasione del Forum internazionale ECOtechGREEN dedicato al verde tecnologico. Alla base del progetto, un sistema verticale da 4 m2 di superficie coltivabile divisi su quattro livelli - due per la germinazione e due per la crescita - dotato di luci a led ed inserito in una tenda gonfiabile, per la coltivazione “fuori suolo” idroponica di microverdure, all’insegna di un’alimentazione sana e di alta qualità nutrizionale. Grazie al sistema di sensori per la gestione e controllo integrati e al metodo di coltura idroponico “per allagamento”, le microverdure ricevono luce e nutrimento a intervalli regolari, mentre telecamere e sistemi di rilevamento innovativi consentono il monitoraggio remoto dei principali parametri di crescita e sviluppo, dei consumi energetici e idrici e delle rese produttive.

L’innovativo orto made in Italy era stato protagonista lo scorso febbraio in Oman, insieme ad altri 15 esperimenti internazionali, della missione Amadee-18, coordinata dall’Austrian Space Forum e finalizzata alla simulazione di alcune delle condizioni del Pianeta rosso, con l’obiettivo di testare strumenti e processi per future esplorazioni spaziali. A fornire microverdure fresche agli astronauti “analoghi” - in quell’occasione amaranto, cavolo cappuccio, senape e ravanello - ci ha pensato dunque la ricerca italiana con il progetto Hortextreme, i cui risultati saranno diffusi nel 2019.

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