Raee, da scarto a preziosa risorsa grazie all’aiuto degli studenti
In un liceo di Bologna, un progetto sperimentale promosso dai ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche ha trasformato gli studenti in ambasciatori della transizione ecologica
Ventiquattro studenti che sono riusciti a coinvolgerne ben 1.500 nelle buone pratiche per la raccolta e il riciclo dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti raee. È questo il risultato di un progetto promosso dal CNR all’interno del Liceo “E. Fermi” di Bologna, al quale ha collaborato anche Hera, e che ha visto lavorare insieme il mondo della scuola, della ricerca e dell’imprenditoria per la costruzione di un percorso formativo di cittadinanza attiva, piena e consapevole.
Una miniera di materie prime
Da incontri con piccoli gruppi ad assemblee virtuali con centinaia di studenti, per terminare con una raccolta straordinaria a scuola nella prima settimana di giugno: un percorso che si è sviluppato nell’arco di alcuni mesi per saperne di più su questi rifiuti, informarsi su cosa succede dalla raccolta fino agli impianti di riciclo e promuovere l’importanza del loro recupero. Le apparecchiature elettriche ed elettroniche, infatti, sono preziose, basti pensare che da 1.000 kg di raee si riescono a recuperare, tra gli altri, in media oltre 100 kg di rame, 43 kg di stagno, 15 di piombo, 0,35 di argento e 0,24 di oro. Una vera e propria miniera di materie prime, quindi, e recuperarle significa evitare di sottrarre ulteriori risorse naturali sempre più compromesse dallo sfruttamento dell’uomo.
Lezioni e assemblee per scoprire una miniera dentro casa
Nel corso dell’anno scolastico, al Liceo Fermi, nell’ambito di un percorso per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), 24 studenti appartenenti a classi diverse hanno focalizzato l’attenzione sulle potenzialità dei raee nella transizione ecologica, accompagnati dagli insegnanti e dai ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il tema è stato proposto dai ricercatori bolognesi del CNR nell’ambito del progetto educativo europeo “Raw MatTERS Ambassadors at Schools” (https://rmschools.eu), coordinato dal CNR e finanziato dall’Istituto Europeo per l’innovazione e la Tecnologia (EIT). Il progetto mira a coinvolgere gli studenti delle scuole secondarie di II grado in attività di divulgazione scientifica, trasformandoli in “ambasciatori”, per sensibilizzare sui problemi che riguardano il futuro del pianeta. Il gruppo di ragazzi e ragazze del Fermi ha partecipato a due lezioni con i ricercatori del CNR sulle materie prime critiche e sull'importanza del riciclo dei raee. Poi i giovani, supportati dagli insegnanti, si sono fatti promotori di questi temi, a loro volta, come veri e propri ambasciatori, durante tre assemblee scolastiche che hanno coinvolto centinaia di studenti, nelle quali sono intervenuti gli stessi ricercatori CNR, i tecnici del Gruppo Hera e di aziende del settore che hanno spiegato gli aspetti chimici e tecnici del processo di recupero e riciclo di questi rifiuti completando le competenze scolastiche con uno sguardo verso il mondo produttivo e le nuove tecnologie.
Una raccolta straordinaria di rifiuti che ha coinvolto 1.500 studenti
Infine, il gruppo di allievi ha promosso tra gli oltre 1.500 compagni di scuola, ma anche tra il personale scolastico, una raccolta straordinaria, in collaborazione con Hera, di tutti quei piccoli apparecchi elettrici ed elettronici che giacciono inutilizzati nei cassetti, in soffitta o in cantina (ad esempio piccoli elettrodomestici, telefoni, modem, computer, stampanti, ecc…) ma che se recuperati possono rimettere in circolo preziose materie prime secondarie. La raccolta si è svolta dal 31 maggio al 5 giugno, nell’ambito della settimana verde europea, e complessivamente sono stati raccolti oltre 400 raee, dalle piccole “cuffiette” fino a un tv, per un totale di 220 kg. Tramite la piattaforma http://www.weee4future.eu, che mette a disposizione un calcolatore digitale per misurare l’impatto positivo della raccolta dei raee, i ragazzi hanno potuto rendersi consapevoli che grazie al loro impegno tra le materie prime recuperate ci saranno circa 30 kg di plastica, 600 grammi di alluminio e 2,5 kg di rame, e sarà evitata l’emissione in atmosfera di circa 1.250 kg di anidride carbonica, pari a circa 350 km percorsi con un’auto di media cilindrata.
I giovani come ambasciatori per una transizione ecologica consapevole
La realizzazione di questo progetto è il frutto dell’applicazione del modello educativo europeo che intende attivare il “triangolo della conoscenza” mettendo in contatto il mondo della scuola con la ricerca e il tessuto imprenditoriale, facendo in modo che i giovani diventino ambasciatori di una transizione ecologica consapevole, in linea anche con il programma Next Generation EU (NGEU). Grazie a questo impegno congiunto, e al supporto di un progetto europeo, al Liceo Fermi si è concretizzato un modello virtuoso di collaborazione nel quale gli studenti si sono attivati come moltiplicatori di conoscenza sensibilizzando e coinvolgendo gli altri compagni, le famiglie, i professori e il personale della scuola, sull’importanza del recupero e a questo scopo hanno anche ideato un test sul web per vagliare l’aumento della consapevolezza sull'importanza di riciclare i raee a cui hanno risposto circa 400 compagni in pochi giorni.
“Quanto realizzato presso il Liceo Fermi - affermano Alberto Zanelli e Armida Torreggiani, referenti CNR nel progetto Europeo RM@Schools - è un esempio virtuoso di come sia possibile, con un impegno congiunto di ricerca, scuola e impresa, indirizzare le energie positive espresse dai giovani nei Fridays for Future in un'azione concreta a favore di tutta la comunità e per fare un passo verso l’European Green Deal”. “Siamo molto contenti di essere stati invitati a partecipare a questo progetto - dice Franco Fogacci, direttore centrale servizi ambientali e flotte Hera - e di avere potuto mettere a disposizione della scuola la nostra esperienza e conoscenza del settore. Il fare insieme caratterizza molte delle nostre attività perché riteniamo che sia l’unica strada percorribile per migliorare veramente le cose”.