Ricerca. Arrivano i batteri mangia-plastica per riciclare i rifiuti organici
Micro-Val è il progetto di ricerca dell'Università di Milano-Bicocca in collaborazione con Corepla. Al via la campagna di crowdfunding su Produzioni dal Basso
Liberare i rifiuti organici dai residui di plastica a base di polietilene grazie ai batteri in grado di “digerirla”. È l’obiettivo di Micro-Val (MICROrganismi per la VALorizzazione di rifiuti della plastica), progetto ideato da un team tutto al femminile dell’Università di Milano-Bicocca guidato da Jessica Zampolli, assegnista di ricerca presso il laboratorio di Microbiologia diretto dalla professoressa Patrizia Di Gennaro del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze. Si tratta del quarto progetto lanciato quest'anno da Biunicrowd, il programma di finanza alternativa dell’Ateneo, promosso per consentire a studenti, ex studenti, docenti, ricercatori e dipendenti di realizzare progetti innovativi e idee imprenditoriali attraverso campagne di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma di crowdfunding e social innovation.
La plastica che contamina l’organico
L’obiettivo economico di Micro-Val è di 9500 euro, risorse che serviranno per la messa a punto del primo trattamento italiano di trasformazione e degradazione microbiologica della plastica a base di polietilene applicabile negli impianti di gestione dei rifiuti.
Il 65% dei composti plastici prodotti globalmente è rappresentato dalle plastiche a base di polietilene, sia per le ottime caratteristiche chimico-fisiche e meccaniche, sia per i bassi costi di produzione del materiale. Purtroppo, questi materiali plastici contaminano anche i rifiuti organici, nella fase della loro raccolta differenziata. Succede piuttosto speso, infatti, che materiali non biodegradabili si trovino nei rifiuti dell'umido, perché non correttamente differenziati all’origine.
Laboratorio e trattamento biologico
Micro-Val si articolerà in due fasi. Le prove in laboratorio serviranno a studiare le proprietà dei batteri mangia-plastica e a valutarne la loro efficacia per liberare la frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) dalla componente di rifiuto indesiderato, costituita per lo più da polietilene (circa 5 per cento). Nella seconda fase, il team di ricerca verificherà la possibilità di applicare il trattamento biologico per uno scale-up in un impianto in collaborazione con un'azienda leader nel settore del recupero e il riciclo di rifiuti.
Il progetto prevede anche lo sviluppo di un’applicazione per smartphone che fornirà consigli all'utente nello svolgimento della raccolta differenziata, permettendo a ogni cittadino di contribuire all'ambizioso obiettivo del team di ricerca. Micro-Val ha ottenuto il sostegno di Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. Se la campagna raggiungerà almeno la metà dell'obiettivo fissato, scatterà il cofinanziamento da parte del Consorzio.
Partnership con Corepla
“La partnership con l'Università Bicocca per il progetto #BiUniCrowd conferma l'impegno di Corepla a supportare attività di open innovation e sostenere e condividere nuove idee e tecnologie – afferma Antonio Protopapa, direttore ricerca e sviluppo di Corepla – , anche al di fuori dell'ambito consortile. Il tema dell'innovazione nel suo complesso è per il Consorzio un nodo centrale e particolarmente sfidante e la sinergia con il mondo accademico rappresenta il terreno ideale per la crescita della sostenibilità ambientale come valore condiviso. Oggi più che mai è necessario puntare sui giovani, che saranno i cittadini del domani, e che sono portatori di cambiamenti positivi e promotori di azioni che possono rendere concreto il concetto di economia circolare”.