Ricerca. Gli italiani si fidano della scienza e temono la disinformazione
Il 91% degli italiani afferma di avere fiducia nella scienza - vs l'88% degli europei - e il 54% ne riconosce maggiormente il valore dopo la pandemia. Lo dice lo State of Science Index
Gli europei si fidano della scienza e ne riconoscono l'importanza. Lo riporta l’edizione 2022 di SOSI, lo State of Science Index di 3M, l’indagine globale sullo stato della scienza, giunta al suo quinto anno, condotta da Ipsos per 3M. Tuttavia, gli europei riconoscono la presenza di una diffusa disinformazione sui social media (86%) e sui media tradizionali (71%). Inoltre, l'85% degli italiani e l'81% degli europei ritengono che ci siano conseguenze negative per la società se le persone non attribuiscono valore alla scienza, rappresentando quindi una chiara sfida per la comunità scientifica.
Mantenere la fiducia nella scienza nonostante la disinformazione
Sebbene l'88% degli europei intervistati affermi di fidarsi della scienza e l'86% di fidarsi degli scienziati, diventa importante la fonte provengono le informazioni di carattere scientifico. Solo il 70% degli europei e il 72% degli italiani si fida dei fatti basati sulla scienza nelle notizie sui media tradizionali. Questa fiducia scende rispettivamente al 31% e al 33% per le relative notizie scientifiche diffuse sui social media. La ragione principale che il 48% degli intervistati europei e il 52% degli italiani hanno attribuito a questa mancanza di fiducia è la difficoltà a comprendere quali fonti mediatiche siano credibili.
Un aspetto positivo è rappresentato dal fatto che l'88% degli intervistati italiani (contro il 79% a livello europeo) desidera avere dagli scienziati maggiori informazioni sul proprio lavoro, e questo offre l'opportunità di una comunicazione più diretta sui media tradizionali e sulle piattaforme social.
Diventa quindi fondamentale affrontare il problema della diffusa disinformazione. Gli intervistati, infatti, ritengono che la mancanza di fiducia nelle notizie relative alla scienza potrebbe portare a conseguenze importanti, come maggiori crisi di salute pubblica (57% degli europei e 57% degli italiani); maggiori divisioni sociali (57% degli europei e 60% degli italiani); un incremento della gravità degli effetti del cambiamento climatico (52% degli europei e 55% degli italiani).
Il cambiamento post pandemico
A livello globale, la pandemia ha indotto molte persone a rivedere la propria visione e il proprio rapporto con la scienza. Considerando l'Europa nel suo complesso, il 45% dichiara di apprezzare maggiormente la scienza rispetto a prima della pandemia. In Italia questa percentuale sale al 54%. Inoltre, il 42% degli europei considera la scienza molto importante per la propria vita quotidiana (rispetto al 35% del 2018); e solo un quarto (24%) degli europei è scettico nei confronti della scienza. Infatti, i dati SOSI mostrano che una schiacciante maggioranza di persone in tutto il mondo (97%) guarda alla scienza per risolvere le maggiori sfide sociali. Questa percentuale del 97% viene confermata in Europa e sale al 98% in Italia. Oltre alla pandemia, gli intervistati desiderano che la scienza metta al primo posto la risoluzione di questioni come gli effetti del cambiamento climatico (61% degli europei e 66% degli italiani); la qualità dell’aria (59% degli europei e 65% degli italiani); la fornitura di acqua pulita e di servizi igienico-sanitari (53% degli europei e 46% degli italiani); la parità di accesso a una sanità di qualità (52% degli europei e 54% degli italiani)
Combattere la disinformazione
Per combattere la cattiva informazione nei mezzi di comunicazione, 3M sta collaborando con l'ONA (Online News Association), la maggiore associazione di giornalismo digitale a livello globale. 3M supporterà economicamente l’ONA nello sviluppo indipendente di strumenti, attività di formazione e certificazioni volti a sostenere e ispirare i giornalisti nella loro attività di comunicazione su scienza e disinformazione.