A2a investe 170 milioni per rifare la centrale di Brescia
L’impianto verrà smantellato e riavviato in chiave efficiente entro il 2014. Le emissioni saranno abbattute per due terzi. Qui nel 1972 prese avvio il teleriscaldamento
La centrale dell’A2a di via Lamarmora, a Brescia, sarà smantellata e rifatta entro il 2014. Con un investimento di 170 milioni di euro sul territorio, un significativo impatto sull’efficienza degli impianti e un miglioramento della qualità dell’aria e dell’ambiente. È questo il cuore dell’operazione illustrata nel comune della Leonessa dai vertici di A2a. Ne dà notizia il “Corriere della sera”.
Il sindaco Adriano Paroli, in qualità di azionista della multiutility lombarda, ha sottolineato che, dato il posizionamento cittadino, era importante prestare “particolare attenzione alle emissioni della centrale. Si tratta di un impianto storico – ha ricordato – dove nel 1972 ha preso avvio il teleriscaldamento e che è arrivato a coprire il 70% del fabbisogno energetico della città. Con gli interventi annunciati, ha spiegato Paroli, si arriverà a un abbattimento di due terzi delle emissioni.
“La centrale Lamarmora è, assieme al termovalorizzatore, una delle componenti essenziali del sistema di teleriscaldamento – ha spiegato l’ingegner Paolo Rossetti, direttore generale di A2a. Entrando poi nello specifico: “È previsto lo spegnimento entro il 2014 dei gruppi 1 e 2 e della caldaia Macchi. In parallelo si procederà alla demolizione dei serbatoi di stoccaggio dell’olio combustibile denso. Saranno poi realizzate tre grandi caldaie da 80 megawatt ciascuna. Le emissioni di ossidi di azoto caleranno così da 77 a 27 tonnellate l’anno”, ha riferito Rossetti.
Ma non è tutto. A2a investirà anche 37 milioni nelle reti di elettricità, gas e teleriscaldamento realizzando nuove dorsali e nell’illuminazione pubblica, con 2.050 nuovi punti luce.