A2a, utile invariato nei nove mesi ma ricavi giù per l’energia in calo
A pesare sono soprattutto il deciso calo del prezzo dell’energia elettrica e la continua contrazione della domanda nazionale, anche per effetto del clima mite nella prima parte dell’anno e della minore idraulicità registrata in Montenegro
A2A ha chiuso i primi nove mesi del 2014 con un utile netto di gruppo a 159 milioni di euro, invariato rispetto allo stesso periodo 2013, su ricavi in contrazione dell’11% a 3,632 miliardi, mentre il MOL si attesta a 783 milioni in discesa del 6,7%. A pesare il deciso calo del prezzo dell’energia elettrica e la continua contrazione della domanda nazionale, anche per effetto del clima mite nella prima parte dell’anno e la minore idraulicità registrata in Montenegro. I risultati sono lievemente sopra le attese a livello di Ebitda di tre analisti che indicavano quota 764 milioni.
Nel periodo considerato, la generazione di cassa netta è risultata positiva ed è pari a 408 milioni. La posizione finanziaria netta alla fine di settembre si è attestata a 3.466 milioni di euro, mentre al 30 giugno scorso era pari a 3.572 milioni. I primi nove mesi dell’anno sono stati caratterizzati dal continuo peggioramento degli indicatori congiunturali, in particolare nel settore dell’energia elettrica, ricorda la società: rispetto al corrispondente periodo del 2013, i prezzi di mercato dell’energia sono scesi di circa 12 euro/MWh (-20%), mentre la domanda nazionale è risultata in calo del 3%. A compensare questi effetti negativi, la favorevole idraulicità registrata in Italia nei primi nove mesi dell’anno, lo sforzo continuo sull’efficienza operativa nonché la buona performance conseguita sui mercati dei titoli ambientali e l’attenta gestione delle fonti di approvvigionamento gas, spiega A2A. Quanto alle stime per il quarto trimestre, i prezzi dell’energia elettrica e la domanda nazionale sono attesi comunque ad un livello inferiore rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. Il gruppo continuerà nello sforzo di compensare, tramite efficienze operative e ottimizzazioni degli asset, il prevedibile andamento negativo del mercato.
Il Cda della superutility lombarda ha, inoltre, approvato l’aggiornamento del programma di emissioni obbligazionarie, incrementandolo fino a un massimo di 4 miliardi. Il Consiglio ha anche approvato l’emissione di prestiti obbligazionari non convertibili da effettuarsi nell’ambito del Programma Emtn fino ad un ammontare massimo complessivo di 1 miliardo entro il 31 dicembre 2016.