Acqua bene comune: ecco i dieci modi per un uso consapevole secondo Pubblicità Progresso
Al centro dell’evento affrontato uno dei temi fondamentali per il futuro del nostro Pianeta, l’acqua. Nella campagna #CiRiesco, il decalogo e i consigli pratici per non sprecare un bene così prezioso
L’acqua, la più preziosa tra le risorse in nostro possesso il cui uso va salvaguardato soprattutto per il futuro, è il tema affrontato durante l’incontro #ILSOCIALECOMUNICA – L’ACQUA BENE COMUNE organizzato nei giorni scorsi a Milano da Fondazione Pubblicità Progresso all’interno della campagna #CiRiesco, nata per sensibilizzare la comunità al rispetto delle risorse del nostro pianeta, non solo acqua ma energia, cibo, mobility e tutti i diversi ambiti del vivere quotidiano.
Il convegno, con i saluti istituzionali del Presidente della Fondazione Alberto Contri, dell’Assessore alle Politiche Sociali Pierfrancesco Majorino, del Presidente ARPA Lombardia Stefano Cecchin e del Consigliere di Fondazione Cariplo Sonia Cantoni, ha riunito esperti di comunicazione sociale, manager e rappresentanti istituzionali per discutere di uno dei temi più delicati e importanti per l’umanità, l’acqua, una risorsa preziosa ed esauribile, quindi da usare consapevolmente con moderazione.
"L'acqua è un importante bene comune, ma non può essere considerato un bene sempre e comunque garantito - ha commentato Alberto Contri, Presidente Pubblicità Progresso - . I cambiamenti climatici portano siccità e alluvioni, ragione per cui l'acqua va innanzitutto gestita sia a livello pubblico che privato. Dalla prevenzione idro-geologica alla distribuzione allo smaltimento, molte responsabilità ricadono sugli enti pubblici, ma i semplici cittadini possono fare molto per utilizzare al meglio l'acqua, non sprecarla, rispettarla. La campagna #Ciriesco di Pubblicità Progresso viene incontro alle necessità informative dei cittadini pubblicando su vari temi ambientali - acqua in primis - i decaloghi di buon comportamento e gli esempi di chi ha ottenuto buoni risultati applicandoli. Questo incontro serve ad accrescere la consapevolezza sul tema dell'acqua affrontandolo da tutti i possibili punti di vista".
L’accesso all’acqua potabile rimane fondamentale, un “diritto umano indispensabile per il godimento pieno del diritto alla vita” (ONU, 2010). Riprendendo proprio gli obiettivi fissati dall’ONU in vista del 2030, durante il convegno si sono analizzate le problematiche inerenti il tema dell’acqua concentrandosi sugli SDG (Sustainable Development Goals) n°6 dedicati a un’equa distribuzione di acqua potabile per tutti gli abitanti della Terra. Solo in Italia, infatti, il consumo medio di acqua potabile pro capite al giorno è di 215 litri, comprensivi degli usi per cui non serve che l’acqua sia potabile. Ammonta poi a 6 mila litri l’acqua pro capite usata quotidianamente nel nostro Paese nei consumi, acqua che comprende anche quella importata con i beni di consumo e gli alimenti. Il 50% di questa è contenuta nei prodotti di origine animale.
Resta quindi da chiedersi: come assicurare acqua per tutti? Come salvaguardare questo bene comune?
Il modo migliore per combattere la scarsità idrica, una crescente minaccia per la produzione alimentare locale e globale, è intervenire in particolare a livello domestico prestando attenzione al consumo idrico in tutte le attività quotidiane.
Il dibattito è stato quindi l’occasione ideale per presentare lo studio “L’acqua bene comune”, realizzato da Acqua Group, da cui è emerso come questa risorsa irrinunciabile sia percepita come diritto di tutti, preziosa, sicura e da tutelare.
Su un campione di circa 2 mila persone intervistate su tutto il territorio nazionale, il sondaggio ha evidenziato che: nonostante il 58% della popolazione consideri l’acqua pubblica come sicura ed economica (68,7% crede abbia un costo più basso), solo il 38,6% delle famiglie beve acqua corrente (il 55,4% vive nel nord est) mentre il 48,7% è ancora legato all’acquisto di quella in bottiglia.
Ma come si fa quindi a “gestire” al meglio l’acqua?
Fondazione Pubblicità Progresso, attraverso la sua campagna di sensibilizzazione #CiRiesco, cerca da sempre di ispirare comportamenti sostenibili.
Alla luce della ricerca presentata e dell’attività di Pubblicità Progresso, ecco le 10 regole d’oro e buone abitudini quotidiane da seguire per un corretto e consapevole uso dell’acqua:
1 Evitare l’uso della vasca privilegiando la doccia (86,2% degli intervistati ritiene di adottare già questa pratica). Un bel bagno rilassante infatti potrebbe richiedere oltre 150 litri d’acqua, la doccia invece può far risparmiare fino a 75% di acqua richiedendo mediamente 70-80 litri d’acqua.
2 Utilizzare dispositivi ad alta efficienza energetica e di risparmio idrico. Un risparmio considerevole si può ottenere facendo funzionare lavastoviglie/lavatrice solo a pieno carico (dal sondaggio l’81.9% degli italiani è già responsabilizzato su questo tipo di abitudine) oppure utilizzando elettrodomestici ad alta efficienza energetica con programmi eco (accorgimenti già adottati dal 76,7% e dal 71,4% degli intervistati). Questa buona regola è applicabile anche agli scarichi, come quello del WC, che è responsabile del 30% del consumo domestico di acqua, con un buon regolatore di flusso, è possibile risparmiare decine di migliaia di litri d’acqua all’anno.
3 Non lasciare aperto il rubinetto: Ogni giorno in Italia si consumano in media dai 130 ai 140 litri di acqua potabile. Quasi l'intera quantità, il 96.5% è utilizzata per: l'igiene personale, nei sanitari e per tutto ciò che riguarda la pulizia di abiti, oggetti, mezzi di trasporto, nonché della casa stessa. Di questo 96.5% ben 35% è destinato all'igiene personale. Da un rubinetto aperto escono 8 litri di acqua al minuto (dati ARPA). Chiudere l’acqua sotto la doccia o al lavaggio dei denti può essere un comportamento sostenibile, come dimostra lo studio di Acqua Group, per cui il 75,8% degli italiani limita così il consumo dell’acqua pubblica. Facendo attenzione a chiudere il rubinetto quando l’acqua non ci serve può far risparmiare, calcolando mediamente due lavaggi al giorno, circa 480 litri d’acqua al mese.
4-5 Non lavare piatti, frutta e verdura sotto l’acqua corrente Secondo uno studio condotto dall'Università di Bonn, a parità di stoviglie, la lavastoviglie consuma in media la metà dell'acqua e un quarto della corrente elettrica necessarie per lavare le stesse stoviglie a mano. Lo studio condotto ha rilevato che pulendo i piatti di una cena di 12 posti, il lavaggio manuale porta a consumare 103 litri d'acqua, mentre una lavastoviglie (di quelle 'virtuose') consuma 88 litri, portando ad un risparmio di 32.000 litri d'acqua all'anno. In Italia, secondo il report di Acqua Group, il 56,5% degli intervistati ha già questa abitudine. Stesso discorso per la pulizia di frutta e ortaggi, per cui è consigliabile usare l’acqua corrente solo per il risciacquo.
6-7 Controllare regolarmente l’impianto idrico e utilizzare aeratori d’acqua, come fa già il 40,1% degli italiani che ha installato un regolatore di flussi ai rubinetti di casa. Una scelta responsabile alla luce del fatto che un rubinetto, che perde 30 gocce d’acqua al minuto, spreca circa 200 litri in un mese e 2.400 litri in un anno. Montare un semplice riduttore di flusso può far risparmiare fino al 50% di acqua.
8 Recuperare l’acqua utilizzata in cucina (il 28,6% degli intervistati già adotta questa pratica) e raccogliere le acque meteoriche (il 24,6%) per annaffiare le piante. La raccolta dell’acqua, non solo piovana, permette infatti di evitare sprechi idrici legati all’utilizzo dell’acqua potabile per l’irrigazione del giardino o dei fiori nel balcone.
9 Non gettare agenti inquinanti nel lavandino. Il pensiero comune è che l’olio di frittura sia biodegradabile ed organico. In realtà, questo ed altri agenti, dispersi tramite gli scarichi e le fognature domestiche, inquinano l’acqua rendendola non potabile, provocando un danno all’ambiente e danneggiando il funzionamento degli impianti. Raccoglierli è un dovere e rappresenta una possibilità di riconvertirli in nuove sostanze.
10 Selezionare le piante da giardino. Sembra una banalità ma anche la scelta delle piante può essere una buona pratica anti-spreco idrico. È consigliabile infatti scegliere delle piante meno bisognose di acqua ed il più possibile autoctone.
Nell’ambito dell’iniziativa è stato inoltre presentato il contest fotografico #Acquabenecomune che si propone di premiare i migliori scatti o foto storie capaci di rappresentare l’acqua, i suoi usi e la sua importanza per la vita. In palio per i vincitori: 4 fotocamere digitali professionali Canon offerte da CAP e MM. Il concorso è riservato ai partecipanti all’evento.
Attiva dal 1971 (prima come Associazione e poi, dal 2005, come Fondazione), Pubblicità Progresso ha promosso e promuove la comunicazione sociale di qualità dimostrando l’utilità di un intervento professionale nel campo della comunicazione sociale. Con la sua attività contribuisce a valorizzare la comunicazione italiana e i suoi operatori. Nel 2011 la Fondazione ha realizzato una pubblicazione Pubblicità Progresso. La comunicazione sociale in Italia. Edito da RAI Eri che ripercorre i momenti più significativi della sua storia.