Alia Servizi Ambientali presenta nuovo piano industriale: digitalizzazione, distretti circolari e reti impiantistiche
I comuni della Toscana centrale protagonisti della transizione ambientale
Alia ha esposto il piano industriale che contiene l’indirizzo strategico con i principali obiettivi economici e finanziari, le azioni, i risultati attesi, le nuove iniziative o gli investimenti previsti ed i relativi impatti sulle performances aziendali.
Gli obiettivi
Le linee strategiche di sviluppo si basano su quattro obiettivi, il primo dei quali è completare la trasformazione dei sistemi di raccolta nei Comuni interessati (tra cui Firenze, Pistoia, Montecatini Terme e Pescia): la finalità è efficientare il sistema di raccolta e incrementare la percentuale e la qualità dei materiali avviati a riciclo. Inoltre, si vorrebbero realizzare sul territorio servito altri 16 nuovi Ecocentri e investire sui sistemi impiantistici, con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza nei sistemi di trattamento: l’obiettivo è trattare il 100% dei rifiuti indifferenziati non riciclabili entro il 2028 (80% al 2026) riducendo ulteriormente le frazioni di scarto.
Per questo sono previsti il revamping degli impianti di trattamento meccanico biologico (TMB) di Case Passerini (Fi) e Paronese (Po), la realizzazione di 2 sorting, dei biodigestori di Montespertoli e Albe (Peccioli), di un impianto di recupero carta, di uno di recupero tessile, di due per il recupero Raee e schede Raee, di un impianto Waste to chemicals e il potenziamento degli impianti CSS e riciclo di Revet; infine, si vorrebbe introdurre la tariffazione puntuale corrispettiva a partire dal 2023 e avviare il processo di digitalizzazione trasversale, dai sistemi di raccolta a nuovi strumenti che rafforzano la relazione con l’utente, dalle segnalazioni all’attivazione dei servizi.
Raccolta
La raccolta differenziata è prevista in progressivo aumento, dal 67,4% del 2021 al 74,5% del 2031. Sul fronte impiantistico i revamping degli impianti TMB di Case Passerini e Paronese consentiranno di trattare il 100% dei rifiuti indifferenziati non riciclabili, ed inoltre l’introduzione di due sorting presso i due TMB garantirà l’ulteriore recupero di 20mila ton/anno di plastiche e metalli.
Filiere impiantistiche
I due nuovi impianti di biodigestione anaerobica (Montespertoli e Albe, attualmente in fase di costruzione) e la realizzazione dei distretti circolari (tecnologia Waste to chemicals) consentiranno il recupero del 100% della frazione organica da raccolta differenziata (forsu) e dei rifiuti residui non riciclabili, producendo energia e prodotti chimici da immettere sul mercato. Il biodigestore di Montespertoli (investimento 55 €/Mln) tratterà 165mila ton/anno (145mila t/a di forsu e 15mila ton/a di verde), mentre il resto di quanto raccolto sarà trattato da Albe (potenzialità 105mila ton/a per un investimento di 56 €/Mln): i due impianti complessivamente produrranno 20Mln Sm3/anno di biometano a partire dal 2024. L’impianto di recupero della carta tratterà 50mila ton/a per un investimento di 12,5 €/Mln. L’impianto di recupero del tessile, che avrà una capacità di trattamento di 34mila t/A, richiede un investimento di 19 €/Mln. L’impianto di recupero dei Raee tratterà 25mila t/a per un investimento di 20,5 €/Mln: uno specifico impianto previsto per il recupero di schede Raee richiede un investimento di 15 €/Mln per 1.000 t/a di capacità di trattamento.
Il piano economico finanziario
Sul fronte dei ricavi, l’attuazione del Piano Industriale prevede una crescita annua dei ricavi dell’8% tra il 2021 ed il 2026 e del 2% tra il 2026 ed il 2031. L’Ebidta a piano è previsto in aumento ad un tasso medio annuo del + 33% tra il 2021 ed il 2026 e del +3% nel periodo 2026-2031. Circa 1,1 miliardi di € di investimenti nell’arco di sviluppo del piano. Per il finanziamento della prima tranche 2022/24 è stata già perfezionata lo scorso aprile un’importante operazione di finanza strutturata pari a 225 milioni di euro, articolata in una linea capex da 135 milioni di euro che ha seguito l’emissione, avvenuta a febbraio, di un prestito obbligazionario quotato di 90 milioni di euro. “Il nostro piano industriale parte dal mandato ricevuto dai soci, con l’obiettivo di raggiungere l’autosufficienza impiantistica entro i prossimi 8 anni - ha commentato il Presidente di Alia, Nicola Ciolini - potenziando le filiere di recupero, dai RAEE al tessile, e realizzando impianti di riciclo chimico, in linea con l’indirizzo regionale. Fondamentale, quindi, l’impegno dei cittadini, protagonisti del nostro sviluppo. Proprio per questo lavoriamo allo sviluppo delle infrastrutture digitali per assicurare un rapporto costante con gli utenti”. “Alia si candida a diventare la principale infrastruttura della sostenibilità toscana - ha dichiarato l’AD, Alberto Irace -. Puntiamo a focalizzare le nostre attività al recupero di materia, investendo nella catena del valore dei rifiuti. Un sistema interconnesso di raccolta, trattamento e smaltimento che solo integrato può raggiungere il massimo recupero di materia possibile. Tante risorse finanziarie ed umane per fare della Toscana la regione più sostenibile d’Europa”.