Allarme Federutility: la relazione dell’Autorità non coglie il dramma depurazione
“Gli investimenti idrici sono urgenti – commenta il direttore Spaziani – per evitare le multe Ue e il degrado ambientale”. Per il ministro dell’Ambiente Orlando serve un piano nazionale di tutela e gestione dell’acqua
“La relazione dell’Authority, al pari di altri soggetti istituzionali, non coglie ancora il dramma del settore idrico e il degrado delle risorse ambientali causati dai mancati investimenti, specialmente sulla depurazione. Pur con un lavoro di regolazione molto importante per l’energia il gas e l’acqua, è importante che l’Autorità dimostri maggior coraggio nel settore idrico”. È il commento di Adolfo Spaziani, direttore di Federutility – la federazione che riunisce i gestori dei servizi idrici ed energetici – alla relazione annuale al Parlamento dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas.
“Condividiamo l’appello del presidente Guido Bortoni sulla necessità di un rilancio delle infrastrutture energetiche che consenta di cogliere le nuove opportunità del mercato europeo e anche il progetto sulla trasparenza della bolletta, che permetterà di ripulirla da incomprensibili dati tecnici evidenziando il peso fiscale. Ma l’emergenza che non può attendere – dice Spaziani – è quella dell’acqua. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, in audizione al Senato, ha parlato di un piano nazionale di tutela e gestione della risorsa idrica, sottolineando che sull’acqua serve un intervento normativo urgente, non tanto per regolare le forme di gestione, ma per promuovere le politiche industriali e sostenere gli investimenti a tutti i livelli”.
Hydrobond? Servono tempi lunghi – “Il presidente Bortoni – conclude Spaziani – ha giustamente ribadito l’utilità della fiscalità generale o di strumenti finanziari come gli hydrobond, per non pesare soltanto sulle tariffe. Un quadro auspicabile, ma che richiede tempi lunghi. La regolazione efficiente in materia di tariffe, accompagnata da strumenti di tutela sociale e solidarietà, è una parte importante da tener presente per evitare le multe Ue e il degrado ambientale legati ai ritardi negli investimenti per i depuratori”.
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