Anbi, con “Caronte” accesi tutti gli impianti di irrigazione
La situazione idrica è confortante, ma con qualche preoccupazione a nordest, avvisa l’associazione. Dalla disponibilità d’acqua dipende l’87% del made in Italy agroalimentare
È arrivato il temuto anticiclone Caronte, il cui caldo torrido sta imperversando non solo sulle città, ma anche sulle campagne italiane, già provate dalla riduzione di precipitazioni registrata nelle settimane primaverili. “Considerando il delicato periodo per la crescita colturale e le richieste degli agricoltori, i consorzi di bonifica e di irrigazione hanno attivato ovunque il servizio di irrigazione – annuncia l’Anbi in un comunicato. – Attualmente, le disponibilità idriche sono tranquillizzanti sia al sud, dove gli invasi registrano confortanti volumi, che al nord, dove il livello dei laghi è nella media, anche se nelle regioni settentrionali permangono preoccupazioni, soprattutto nel Triveneto, per il prosieguo della stagione irrigua, considerato che le scarse precipitazioni registrate nei mesi scorsi hanno impedito l’accumulo di riserve idriche a monte”, spiega l’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni.
Così, in una situazione di incertezza, si susseguono i richiami a un uso parsimonioso della risorsa idrica e si accentuano i controlli contro i prelievi abusivi.
“Da tre anni perseguiamo l’attuazione del progetto Irriframe per l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua in agricoltura – commenta Massimo Gargano, presidente dell’Anbi. – Dopo la fase sperimentale, sono in aumento le aree coperte dal servizio dei consorzi di bonifica, che inviano all’agricoltore, via sms o computer, le indicazioni per la migliore irrigazione, considerando una serie di parametri: dalle colture all’umidità del suolo, dalle previsioni meteo alle disponibilità idriche sul territorio. Ricordiamoci sempre – tira le somme Gargano – che dalla disponibilità d’acqua dipende l’87% del made in Italy agroalimentare”.