Anie CSI: rete di misurazione del gas come modello per l'acqua
Dall’11ª edizione del SUOM - Smart Utility Open Meters - l’invito a capitalizzare l’adozione dei contatori intelligenti. La chiave è la tecnologia 169 MHz
L’innovazione digitale può diventare risparmio per il gestore del servizio, quindi investimenti per la manutenzione delle reti e, in ultima analisi, risparmio per l’utenza. È la proposta che arriva da ANIE CSI, l’Associazione che in Confindustria rappresenta l’industria dei componenti e sistemi per impianti, dall’11ª edizione del SUOM, Smart Utility Open Meters, evento che ANIE ha realizzato quest’anno in partnership con Gruppo HERA a Bologna. Quattro i panel di discussione per segnare lo stato dell’arte dei “misuratori intelligenti”.
I panel
Quattro i panel di SUOM 2023:
- lo stato dell’arte delle risorse PNRR in campo per la digitalizzazione delle reti di distribuzione e la sostituzione tecnologica;
- lo standard tecnologico di gestione degli impianti e che forniscono ai clienti la migliore esperienza di servizio, dall’avviso di calo di potenza elettrica al blocco dell’erogazione del gas in caso di terremoto;
- l’ecosistema CER e l’uso degli smart meter per creare la consapevolezza dei consumi elettrici;
- le sfide della cybersecurity nelle utilities.
L’obiettivo è la decarbonizzazione attraverso la twin transition, ambientale e digitale. Gli standard tecnologici possono trovare applicazioni e intersezioni, ancora non sfruttate. Come l’infrastruttura della trasmissione dati. Un esempio viene dalla rete 169 MHz, nelle reti del gas. Tranne che per il più grande player italiano di distribuzione del gas, secondo stime ANIE CSI Smart Meter Group il 55% delle utenze gas usa la rete 169 MHz. Un bacino potenziale molto grande che permetterebbe anche la trasmissione dati del consumo dell’acqua. Un risparmio che su scala industriale permetterebbe di liberare investimenti sulla manutenzione della rete idrica e contrastare le perdite. Un esempio di quanto la digitalizzazione dei sistemi per impianti permetta l’interoperabilità e la scalabilità dei sistemi di misurazione.
I numeri
In Italia, dove ci sono circa 36 milioni di contatori elettrici, la sostituzione procede a ritmo sostenuto. Sono infatti 32 milioni i dispositivi di “vecchia generazione” già rimpiazzati da Smart Meter 2G, tecnologie più performanti e capaci di trasmettere i dati di consumo in tempo reale. La rete di distribuzione idrica italiana è caratterizzata da una bassa efficienza, con il 41,2% di acqua disperso in fase di distribuzione a causa dell’obsolescenza strutturale delle reti, e la penetrazione degli smart meter è ad oggi limitata al 4%. Mentre sulla rete gas, a fine 2022, gli smart meter sono l'81% sul parco totale di 24,1 milioni di contatori gas.
Le parole
"La misura è la prima indispensabile attività da svolgere – ha ricordato il presidente di ANIE Federazione Filippo Girardi – ogni volta che si vuole avviare un processo migliorativo. Il contatore ma anche il sistema di misura in generale sono pertanto fondamentali perché le infrastrutture possano progredire tecnologicamente in maniera sostenibile. Gli smart meter, i contatori “intelligenti”, sono il primo tassello fondamentale nella digitalizzazione di una infrastruttura di distribuzione energetica e idrica". "Stiamo assistendo ad una trasformazione epocale delle reti di distribuzione nazionale in chiave digitale e green – dichiara Vincenzo Quintani, coordinatore del Gruppo SMG e vicepresidente dell’Associazione ANIE CSI – processo accelerato dalla crisi climatica in atto, con eventi climatici estremi nel nostro Paese, e dalle turbolenze dovute ad uno scenario globale sempre più instabile. Le risorse messe in campo dal PNRR e non solo, e la concreta disponibilità di tecnologie digitali di misura e gestione delle reti di distribuzione sempre più performanti, rappresentano una reale opportunità per una evoluzione delle infrastrutture strategiche nazionali per renderle resilienti, digitali, flessibili, ambientalmente sostenibili".