L’Antitrust avvia un procedimento contro Acea Ato2 per condotte ingannevoli
Gli utenti del servizio idrico integrato erogato da Acea Ato 2 si sono rivolti a Cittadinanzattiva per l’invio fuori tempo massimo di una “Informativa sulla fatturazione dei conguagli tariffari” relativa al periodo 2006-2011
L’Antitrust ha avviato un procedimento nei confronti di Acea Ato2 per presunte condotte ingannevoli, omissive e aggressive nei confronti dei consumatori e piccole imprese correlate all’attivazione del contratto per la fornitura del servizio idrico. Lo si apprende da una nota di Cittadinanzattiva. In particolare, numerosi utenti del servizio idrico integrato erogato da Acea Ato 2, si sono rivolti al servizio di consulenza e assistenza di Cittadinanzattiva, perché hanno ricevuto una “Informativa sulla fatturazione dei conguagli tariffari” relativi al periodo 2006-2011. Come specificato nella stessa informativa, questi conguagli si riferiscono a periodi precedenti al trasferimento all’AEEGSI delle funzioni di regolazione e controllo del settore idrico e non sono considerati ai fini del calcolo delle determinazioni tariffarie.
La prescrizione quinquennale - “Riteniamo prescritte e, dunque, indebite le richieste avanzate dalla società idrica in questione, poiché per i crediti relativi alle utenze domestiche il codice civile prevede una prescrizione quinquennale”, afferma Isabella Mori, responsabile del PIT unico di Cittadinanzattiva. “La fatturazione si conferma, come già segnalato nel focus “Energia e ambiente - Rapporto pit servizi 2014 ”, la principale criticità per i cittadini, sia in termini di trasparenza dei consumi (presenza di consumi stimati, conguagli e morosità) sia in termini di trasparenza delle bollette che di aumenti tariffari. Chiediamo all’Autorità di proseguire nella piena estensione agli utenti del servizio idrico di misure e strumenti previsti a tutela del consumatore”.
Inoltre, Acea Ato 2 nel periodo compreso tra novembre 2012 e aprile 2015 avrebbe attuato, come evidenziato nell’avvio del procedimento dell’Antitrust, ulteriori pratiche commerciali scorrette in questi ambiti: voltura e subentro in un’utenza attiva; modalità di rilevazione dei consumi, e criteri di fatturazione dei servizi forniti; consumi anormalmente elevati dovuti a perdite occulte e procedure di depenalizzazione tariffaria; modalità e tempi di gestione dei reclami e dei rimborsi nonché modalità e procedure per il distacco della fornitura.