Arera: nel 2019 recuperati oltre 8,5 milioni di euro a favore dei consumatori con il Servizio Conciliazione
Aumenta il valore rispetto al 2018, passate da 11 a 16 mila le domande
Nel 2019 il Servizio Conciliazione dell’ARERA ha consentito a clienti e utenti di ottenere o risparmiare oltre 8,5 milioni di euro, risolvendo controversie con i venditori di acqua, luce e gas. Cresce l’ammontare del numero di domande, passando da 11 mila a oltre 16 mila, con circa il 70% di accordi conclusi tra le parti. Registrato nel Lazio e in Abruzzo il più alto indice di concentrazione di domande di conciliazione, a seguire Basilicata, Toscana e Sardegna.
La grande maggioranza delle domande riguarda casi legati ai settori elettricità (8.165) e gas (5.167); segue il settore idrico, operativo da luglio 2018, che “scavalca” il dual fuel (unica bolletta per luce e gas, rispettivamente 1.540 e 995 domande), infine le pratiche attivate dai prosumer (i produttori/consumatori di energia elettrica, 138). Nei settori energetici il tentativo di conciliazione è obbligatorio prima di rivolgersi al giudice, mentre nel settore idrico è ancora facoltativo. L'ammontare complessivo di 8,5 milioni di euro del 2019 (valore che crescerà una volta concluse le procedure ancora pendenti) rappresenta, a titolo esemplificativo, quanto restituito ai clienti sottoforma di rimborsi, indennizzi, ricalcolo di fatturazioni errate o rinuncia a spese e interessi moratori da parte dei fornitori.
Tale valore è aumentato significativamente rispetto ai 5,6 milioni del 2018 ed è suddiviso tra clientela non domestica (57%) e domestica (43%), anche se le domande presentate dalle famiglie sono numericamente superiori (oltre il 70%). Le questioni affrontate più spesso sono legate alla fatturazione, soprattutto nei settori gas e idrico, alla contrattualistica, in particolare per le forniture dual fuel, alle richieste di danni soprattutto nell’elettrico. Inoltre, in circa il 68% di tutte le domande inviate i clienti hanno preferito farsi rappresentare da un delegato (per esempio associazione dei consumatori). Da segnalare infine che il 20% delle domande non è stato ammesso, principalmente perché il cliente ha deciso di non completare la domanda oppure per motivi procedurali (documentazione mancante, termini, ambito di applicazione).