Arno, Bugli: “Vivere il fiume in maniera nuova e innovativa”
La Regione Toscana vuole continuare a puntare sul suo fiume principale e lo farà soprattutto completando la realizzazione della pista ciclabile lungo il suo corso
L'Arno può diventare nei prossimi anni il centro e il motore di una nuova modalità di fruire il fiume e il territorio attorno. Vittorio Bugli, assessore regionale alla presidenza, lo ha ricordato a Empoli, nel corso di un convegno promosso dalla Associazione per l'Arno (da lui stesso fondata nel 2003). La Regione Toscana vuole continuare a puntare sul suo fiume principale e lo farà soprattutto completando la realizzazione della pista ciclabile lungo il suo corso: un tracciato di 432 chilometri con un investimento di 4,2 milioni di euro completamente a carico della Regione e la manutenzione che spetterà invece ai comuni interessati.
Sono previsti 14 interventi e 18 milioni di spesa per completare l'opera, che potrà rivaleggiare con i grandi itinerari ciclabili europei e rappresentare un'attrazione turistica importante per tutta la Regione.
”Grazie alla pista - spiega Bugli - possiamo trasformare gli argini dell'Arno in un luogo vissuto e vivibile. Inoltre credo che possa contribuire a tenere in sicurezza i territori, allontanando la tentazione e il rischio di nuove cementificazioni”.
Di più: l'Arno potrebbe diventare un po' come la Francigena, su cui la Regione ha investito nella legislatura appena conclusa risorse e idee per farne un volano di attrazione turistica e culturale in grado di contribuire allo sviluppo economico di tutta la Toscana.
Tutti gli interventi in corso - “Dieci anni dopo la nascita dell'Associazione per l'Arno - ricorda l'assessore- possiamo dire che molto è stato fatto. Sono stati completati o sono in fase di realizzazione numerosi progetti per la messa in sicurezza dell'Arno”. Interventi che l'assessore ha elencato in dettaglio: le quattro casse di espansione di Figline per un totale di 80 milioni, due già realizzate, una che andrà a gara in autunno e il termine della progettazione a fine anno per la quarta; la diga di Levane, 25 milioni di intervento e la consegna del progetto il 30 settembre; i 14 milioni per i Renai a Signa, la cui fine dei lavori è fissata per l'estate; 17 milioni per la cassa di Roffia, nel comune di San Miniato; 14 milioni per le due casse di Fibbiana, una già realizzata e l'altra che ha visto già avviati i lavori. Interventi a cui si aggiungono lo scolmatore di Pontedera, su cui sono stati investite diverse decine d i milioni di euro (15 dei quali per il primo stralcio la cui gara terminerà entro l'estate), e il depuratore di Firenze, di cui si gioveranno ambedue le sponde dell'Arno del capoluogo.
Il salto di qualità e gli open data - Per Bugli nei prossimi anni è possibile “un ulteriore salto di qualità, utilizzando questi interventi e la realizzazione della pista ciclabile”. Sarà istituita un'unica cabina di regia su ambiente, territorio e mobilità. Sarà possibile grazie anche “agli strumenti offerti dalla partecipazione - aggiunge - che permetterà ai cittadini, assieme ai contratti di fiume, di dare un contributo decisivo alla realizzazione di questi progetti e alla loro sostenibilità. Progetti che potranno avvalersi anche della nuove tecnologie”. Bugli pensa agli open data, che la Regione metterà a disposizione gratuitamente di chi li vorrà utilizzare. “L'Arno - dice - dovrà essere un grande fiume di dati, e di dati aperti in particolare, da utilizzare sia per la progettazione e conoscenza, sia per la promozione turistica e culturale”.