Autorità idrica toscana, da Roma arriva un no alla proroga per la definizione della tariffa
Scadrà il 31 marzo il termine per la definizione delle tariffe relative al servizio idrico per gli anni 2014-2015. Per il presidente Cosimi la decisione è “bizzarra”
Scadrà il 31 marzo il termine per la definizione delle tariffe relative al servizio idrico per gli anni 2014-2015, cioè il metodo con cui vengono decisi i costi delle bollette dell'acqua per gli utenti, e l'Autorità Idrica Toscana, per garantire ai sindaci della regione la possibilità di decidere con serietà e accuratezza le tariffe, ha chiesto una proroga della scadenza all'autorità nazionale. Lo riporta un comunicato in cui, però, si evidenzia che “da Roma hanno rifiutato la richiesta perché pensano che in questa fase di consolidamento della nuova regolazione tariffaria sia necessario rispettare i tempi previsti per l'attuazione del nuovo MetodoTariffario Idrico”.
“È bizzarro che l'autorità nazionale sia improvvisamente così rigida - ha dichiarato il presidente dell'Autorità Idrica Toscana, Alessandro Cosimi -. Negli ultimi anni siamo andati avanti con un metodo tariffario provvisorio, indicato proprio dall'Autorità nazionale per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico, che per essere calcolato aveva bisogno di Einstein e adesso l'autorità nazionale non dà la possibilità ai territori di definire il metodo tariffario in maniera adeguata alle necessità degli utenti e dei gestori, cioè non ci dà la possibilità di avere qualche settimana in più per definire meglio le tariffe”.
Perplessità, si legge nella stessa nota, rispetto alla risposta dell'autorità nazionale Aeeg sono state espresse anche dalla Regione Toscana, come ha dichiarato l'assessore Annarita Bramerini: “È sorprendente questa fermezza, di fronte al fatto che oltre la metà dei Comuni toscani andrà al voto e quindi la proroga richiesta dall'Autorità Idrica Toscana doveva consentire anche ai nuovi sindaci di poter intervenire sull'argomento, vista l'importanza e la delicatezza, contemperando l'esigenza di garantire gli investimenti necessari e non gravare troppo sui cittadini”.
L'Autorità Idrica Toscana è sconcertata dalla decisione, ma è comunque pronta a rispettare la scadenza imposta dall'alto, per garantire il ruolo centrale dei sindaci, la tutela degli utenti, e la certezza del piano degli investimenti necessari per un servizio più efficace in tutti i territori regionali (si tratta di 1,8 miliardi di interventi fino a fine concessione).
“Quindi, pur non condividendo le disposizioni rigide dell'Autorità nazionale per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico - continua Cosimi - siamo in dovere di applicarle e per farlo non vogliamo rinunciare al ruolo e alla voce dei sindaci toscani, perché altrimenti la partita sarebbe giocata interamente dai gestori che potrebbero proporre le loro tariffe, svincolate da una valutazione dell'Autorità Idrica Toscana che tenga conto degli interessi generali. Per questo motivo, nei prossimi giorni, convocheremo gli organi dei sindaci della Toscana per sottoporre le proposte relative alle tariffe”.