A Bologna un nuovo bacino antisiccità rifornirà il Reno d’estate
Riqualificata un’ex cava a Borgonuovo. Progetto da 3,5 milioni di euro
“Abbiamo fatto un lago”, esulta l’assessore provinciale all’Ambiente Emanuele Burgin. L’occasione, il taglio del nastro – venerdì scorso – del bacino Reno Vivo, nuovo serbatoio d’acqua che servirà durante l’estate a combattere la cronica siccità di cui soffre il fiume che attraversa Bologna.
Grazie a una capacità di 800mila metri cubi, il bacino aprirà in automatico i propri rubinetti quando il Reno scenderà sotto i livelli di guardia, con effetti positivi sull’irrigazione, sulle fogne cittadine e soprattutto dal punto di vista ambientale.
Il progetto risale al 2007, quando vinse un bando all’interno del piano antisiccità della Protezione Civile. L’area occupa un’ex cava attiva tra gli anni Cinquanta e Sessanta a Borgonuovo, lunga un chilometro e larga fino a quattrocento metri, ai margini della Porrettana. Una zona abbandonata da anni e che è stata riqualificata grazie a una spesa totale di circa 3,5 milioni di euro. A finanziare il progetto la regione, Ato5 e la provincia, ma soprattutto gli oneri per la compensazione del materiale utile scavato e poi commercializzato per oltre 2,6 milioni di euro.
Opera strategica – “Da troppi anni parlavamo di invasi e poi all’atto pratico rimaneva sempre tutto sulla carta”, ha spiegato soddisfatto Burgin, parlando di un’opera strategica che va ad aggiungersi alle altre che “sfruttano” il Reno per trasformare la sua acqua in servizi ai cittadini. Un fiume “babbo Natale”, come lo ha definito la presidente Beatrice Draghetti: usano, infatti, il Reno l’Enel ed Hera, per creare energia elettrica e acqua potabile e irrigua.
Il bacino sarà gestito dalla Bonifica Renana.