Bortoni: al posto della tassa, introdurre una tariffa sui rifiuti
Lo ha detto il presidente dell’Authority, a cui andranno le nuove competenze per i rifiuti. Sulla gestione idrica, Bortoni rileva che gli investimenti non sono ancora sufficienti
Nel settore dei rifiuti sarebbe preferibile l'introduzione di una tariffa al posto dell'attuale tassa in base la principio del "chi inquina paga". Lo ha detto il presidente dell'Autorità per l'energia Guido Bortoni, cui andranno anche le nuove competenze per i rifiuti e l'ambiente, in un passaggio della sua relazione annuale al Parlamento.
D’accordo anche il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Il passaggio da tassa a tariffa nel settore dei rifiuti è uno dei grandi traguardi ambientali e di sviluppo sociale cui l’Italia deve guardare. Il percorso è lungo, e conosciamo bene le criticità del nostro Paese, in cui convivono comuni che stanno ben oltre la media europea di differenziata e altri con percentuali intollerabili, che conferiscono tutti o quasi i loro rifiuti in discarica: per questo è stato tanto importante aver affidato a un soggetto indipendente, quale sarà la futura Arera, anche la regolazione in tema di rifiuti, per stimolare la responsabilizzazione degli enti locali verso meccanismi virtuosi e trasparenza”.
Il punto sulla gestione idrica - Bortoni si è soffermato anche sul tema del ciclo dell’acqua. “Aumentano gli investimenti nel settore idrico, ma non sono ancora sufficienti rispetto alle "effettive esigenze di ammodernamento e di sviluppo della infrastruttura idrica italiana". Infatti il dato relativo all'età di posa delle condotte di adduzione e distribuzione "mostra una rete acquedottistica vetusta: il 36% delle condotte risulta avere un'età compresa tra 31 e 50 anni, mentre il 24% è caratterizzato da un'età maggiore di 50 anni, a fronte di una vita considerata utile ai fini regolatori pari a 40 anni".
“I dati dell’Autorità - ha detto il ministro dell’Ambiente Galletti - spiegano con chiarezza il contesto complesso in cui siamo chiamati ad agire: innanzitutto sul settore idrico, dove si registra un consistente aumento degli investimenti, che si scontra però con una grave e storica inadeguatezza infrastrutturale, che disperde il bene acqua e non dà servizi efficienti ai cittadini. “Tutte criticità - osserva Galletti - su cui siamo a lavoro: penso ai commissariamenti nelle Regioni che, a fronte di risorse stanziate dal governo, non si adeguano sulla depurazione, ma anche a misure già pronte, come il decreto sulla tariffa sociale che prevede la fornitura gratuita di 50 litri al giorno per abitante indigente e quello sulla disalimentazione, che assicura a queste fasce disagiate il mantenimento del servizio anche in caso di morosità. Su altre - conclude il ministro - saremo chiamati a muoverci in futuro, uscendo ad esempio dalla logica degli incentivi a pioggia e strutturando invece una vera filiera delle rinnovabili”.