Cap. Il depuratore di Rozzano valorizzerà oltre 100mila tonnellate di rifiuti liquidi
Con un investimento di 3,6 milioni di euro, il gruppo Cap potenzia l’impianto di depurazione nel milanese per renderlo più efficiente e ridurre i consumi energetici
Un investimento di 3,6 milioni di euro per realizzare una nuova sezione capace di trattare oltre 100mila tonnellate all’anno di rifiuti liquidi non pericolosi, da trasformare in energia, in ottica di efficientamento, autoconsumo e autosufficienza energetica. È il progetto di Cap Evolution, la società del gruppo Cap che opera nei settori waste, wastewater ed energy, per potenziare e migliorare l’impianto di Rozzano, trasformandolo da depuratore in bioraffineria. Cap Evolution ha infatti ottenuto l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) dal ministero dell’Ambiente per un impianto che consentirà di trattare fino a 107mila tonnellate all’anno di rifiuti speciali liquidi non pericolosi. È già stata indetta la gara di appalto per la progettazione esecutiva lavori, che inizieranno nel 2025 con l’obiettivo di entrare pienamente in funzione nel 2026.
Il progetto
Oggi l’impianto di depurazione di Rozzano è destinato esclusivamente alla depurazione delle acque reflue, con due linee acque che consentono di trattare mediamente 26mila metri cubi di acqua al giorno, e una linea fanghi, che consente di sfruttare i residui della depurazione per la produzione di energia tramite i biodigestori anaerobici. Il progetto di Cap Evolution prevede la realizzazione di una nuova sezione, specificamente dedicata al trattamento di 104mila tonnellate all’anno di rifiuti liquidi, che saranno trattati sempre attraverso i biodigestori già esistenti, e un’altra sezione per il trattamento di 3mila tonnellate l’anno di rifiuti alimentari confezionati, per un totale autorizzato di 107mila tonnellate l’anno.
Il potenziamento dell’impianto consentirà di incrementare sensibilmente la produzione di biogas, che sarà destinato a sostenere i consumi dell’impianto, in ottica di economia circolare. L’intero progetto mira a migliorare ulteriormente l’efficienza dell’impianto e a contenere i consumi energetici.
“Oggi i depuratori di Cap Evolution sono delle vere bioraffinerie che, oltre a occuparsi del trattamento delle acque reflue, in molti casi possono essere utilizzati per la valorizzazione dei rifiuti e per la produzione di energia da fonti rinnovabili, agendo infatti in ottica di economia circolare, spiega Michele Falcone, direttore generale di Cap Evolution. “Da sempre crediamo nella gestione virtuosa di ogni tipo di risorsa, e in particolare di quelle tradizionalmente definite scarti”.