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​Conoscere il sottosuolo per prevenire i disastri: arriva il Piano Infrastrutturale Acquedotti

where Milano when Lun, 21/10/2013 who redazione

Fase pilota a Milano e in 50 Comuni della Provincia grazie all’accordo CAP – MM

Utilizzare gli stessi software con cui le compagnie petrolifere individuano il petrolio, applicandoli al campo idrico, e conoscere così con precisione la qualità e la composizione del terreno sotto i nostri piedi, per avere un modello numerico previsionale con cui pianificare e progettare la realizzazione di nuovi pozzi ove necessari e di interventi sulle reti e gli impianti di acquedotto. È quanto si prefigge il Piano Infrastrutturale Acquedotti a cui stanno lavorando il Gruppo CAP e Metropolitana Milanese spa, le due aziende pubbliche che curano il servizio idrico rispettivamente nella provincia e nella città di Milano, che stanno studiando una serie di applicazioni pratiche che includono la gestione delle emergenze.
Un esempio? In caso di sversamento di inquinanti in un corso d’acqua, con il PIA sarà possibile prevedere in tempi rapidissimi l’evoluzione della circolazione degli inquinanti nel sottosuolo, per intervenire tempestivamente e mettere in sicurezza la rete di acquedotto. Concretamente, nel sistema vengono inseriti tutti i dati del sottosuolo derivanti dai rilievi, dai carotaggi e dalle indagini geognostiche effettuati negli anni per elaborarli in una modellistica numerica avanzata. Il risultato sarà uno strumento di supporto per Gruppo CAP e MM nelle pianificazioni future, nell’ottica di una gestione sostenibile della risorsa idrica.
Di fatto, sono già stati inseriti in un unico software i dati stratigrafici relativi a 936 punti di monitoraggio di 51 Comuni diversi. Un’area molto estesa che include il capoluogo di Milano; la fascia nord della provincia tra Sesto San Giovanni, Cinisello Balsamo e Cologno Monzese fino a Pantigliate e Segrate; una parte della provincia di Monza e Brianza; e la zona ovest del Milanese tra Rho, Pero e Lainate (in allegato l’elenco dei Comuni già coinvolti).
“Il PIA è un progetto da cui ci aspettiamo moltissimo in termini di supporto concreto per pianificare al meglio qualunque intervento che coinvolga la falda. Oggi per un'azienda idrica è indispensabile investire tempo ed energie nella ricerca e sviluppo, se vogliamo garantire un servizio al passo con le esigenze e le complessità di territori fortemente urbanizzati come il nostro” ha detto il direttore generale di Cap Holding, Michele Falcone.
Soddisfazione anche dal direttore generale di MM Stefano Cetti: “ Innovazione tecnica e nuovi orizzonti di collaborazione sono le due parole che contraddistinguono questa fase pilota che porterà ad una gestione del sottosuolo urbano diversa e maggiormente coordinata e interpretata. Soprattutto per noi, gestori di servizi pubblici a rete, è ancora più importante essere in condizione di poter prevedere sia le situazioni ordinarie che quelle d’emergenza che hanno al centro un elemento indispensabile come l’acqua, avendo a disposizione un territorio così vasto .”
 

 

 

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