Dichiarazioni ambientali MUD: quest’anno la scadenza è il 30 giugno
Per le imprese seminari e assistenza online gratuita su smaltimento rifiuti, bonifiche e gestione fanghi post covid-19
Sono 3 milioni e mezzo di tonnellate i rifiuti delle imprese, ma a Milano si recupera il 92% e a Lodi il 98%. In crescita la quantità prodotta a Monza Brianza (+22%) e a Milano (+17%). Terra da scavo e materiale da costruzione, ma anche fanghi da trattamento di acque e scorie di reazioni chimiche i maggiori rifiuti. Attività di risanamento, costruzioni, metalli, prodotti chimici e farmaceutici i settori più coinvolti. È quanto emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su dati MUD (dichiarazioni 2008-2019).
Terra, materiali da costruzione, ferrosi e metallici, ma anche fanghi derivanti da trattamenti di acque di fognature pubbliche e scorie di reazioni chimiche sono tra i rifiuti più prodotti dalle imprese del territorio. Dalle dichiarazioni Mud 2019 emerge che sono 3 milioni e mezzo le tonnellate di rifiuti delle imprese (di cui 2,8 milioni a Milano, 487 mila a Monza Brianza e 231 mila a Lodi), il 13% dei quali pericolosi (11,2% a Milano, 14,2% a Monza Brianza, 30,2% a Lodi). Rispetto all’anno precedente, la quantità totale prodotta cresce in media del 15,4% (+16,8% Milano, +22,4% Monza Brianza, -9,1% Lodi). In aumento anche i rifiuti sottoposti a trattamenti di recupero (in media la percentuale supera il 90%): a Milano passa dal 90,94% dei dati 2018 al 92,59% del 2019 (era 88,05% al 2016), a Lodi va dal 97,6% del 2018 al 98,13% del 2019, mentre si registra un calo a Monza Brianza (da 81,58% a 71,46%). Le imprese che ne producono la maggiore quantità sono le attività di risanamento, di costruzioni, quelle che si occupano di fabbricazione di metalli, di prodotti chimici e farmaceutici.
“Nonostante le difficoltà presenti, il tema della tutela ambientale resta fondamentale e la Camera di commercio è al fianco delle imprese per supportarle anche nella gestione e nel recupero dei rifiuti attraverso una serie di seminari informativi e assistenze personalizzate ondine - ha dichiarato Marco Accornero, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e presidente della Sezione regionale Lombardia dell’Albo nazionale gestori ambientali -. In particolare, lo stop produttivo nella maggior parte dei settori richiede sicuramente tempi maggiori e opportuni aiuti per gestire al meglio le procedure legate all’invio telematico delle dichiarazioni Mud la cui scadenza quest’anno slitta al 30 giugno”.
“Compilazione del modello di dichiarazione ambientale Mud” (21 maggio), “Bonifiche di siti contaminati in campo agricolo e gestione dei fanghi post-covid-19” (25 maggio), “Residui di produzione: opportunità e obblighi per una corretta gestione” (4 giugno): l’ufficio Ambiente ed Economia circolare della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi in questo periodo di emergenza è a fianco delle imprese con un calendario di webinar e assistenze individuali con esperti. Per maggiori informazioni e iscrizioni: www.milomb.camcom.it/ambiente.
C’è tempo fino al prossimo 30 giugno per la presentazione del MUD, il Modello Unico di Dichiarazione ambientale. Il Mud permette il monitoraggio dei rifiuti prodotti dalle attività economiche e di quelli raccolti dai Comuni, smaltiti o avviati al recupero nell'anno precedente la dichiarazione. Sono tenuti alla compilazione le imprese che producono rifiuti pericolosi e le imprese o enti con più di 10 dipendenti che producono rifiuti pericolosi e non pericolosi, escluse aziende agricole, parrucchieri, estetisti e tatuatori. L’invio è solo telematico. A seguito del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18, il termine ultimo per la presentazione della dichiarazione quest’anno è stato rinviato al 30 giugno. Per maggiori informazioni: www.milomb.camcom.it/ambiente. I dati del MUD e degli altri registri ambientali sono anche a disposizione alla pagina del sito dedicato all'open data ambiente: http://opendata.milomb.camcom.it/openDataFront/#/ambiente.
I rifiuti prodotti “di più” dalle imprese
Milano. Su un totale di 2,8 milioni di tonnellate, la terra da scavo è il rifiuto più prodotto (28,9%), seguono i rifiuti di minerali naturali (14%) e quelli misti della costruzione (11%), i frammenti di metallo ferroso (7,5%), i fanghi da trattamento di acque di fognature (4,8%), gli imballaggi compositi (3,9%), e le scorie di reazioni chimiche (3,2%). Le attività di risanamento (31,9% del totale) e l’ingegneria civile (13%) sono i settori che producono la maggior quantità di rifiuti.
Monza Brianza. Su 487 tonnellate di rifiuti il 16,9% è costituito da terra, il 16,2% da frammenti di metallo ferroso, l’8% circa da imballaggi compositi e da altri materiali misti e indifferenziati, il 5,3% da scorie di reazioni chimiche e il 4,7% da fanghi derivanti da processi industriali. La fabbricazione di prodotti in metallo è l’attività che produce più rifiuti (18,9%) seguita dal trasporto terrestre (15,6%). Lodi. La quantità di rifiuti è di 231 mila tonnellate: i più prodotti sono scorie di reazioni chimiche (14,4%), fanghi e rifiuti liquidi derivanti da operazioni di trattamento dei rifiuti (8,6%) e di acque di fognature pubbliche (7,3%), rifiuti di cemento, mattoni e gesso (6,3%). La fabbricazione di prodotti chimici (16,2%) e farmaceutici (15,6%) sono le attività che producono la maggior quantità di rifiuti.