Ex Ilva: nuovo dissalatore per portare l’acqua al siderurgico
Per il siderurgico verrà costruito un nuovo dissalatore, le acque dei depuratori Bellavista-Gennarini invece saranno utilizzate per l'agricoltura
Per il siderurgico ex-Ilva verrà costruito un nuovo dissalatore, mentre le acque dei depuratori Bellavista-Gennarini saranno utilizzate per l'agricoltura con un progetto di impianto che sarà pronto tra dieci anni; quanto, poi, alle acque dei bacini Sinni-Tara saranno utilizzate completamente a fini potabili. Lo hanno reso noto Regione Puglia e Acquedotto Pugliese che hanno proposto "soluzioni e modalità più economiche e sostenibili" per l'approvvigionamento idrico dell'acciaieria e dei diversi usi idrici nell’area.
Un nuovo disegno del sistema idrico nell’area jonica
Finora le acque del Sinni-Tara venivano utilizzate per le industrie siderurgiche dell'ex Ilva, grandi consumatrici di risorsa idrica, mentre i reflui dei depuratori Gennarini-Bellavista finivano in mare. L'accordo, che sarà formalizzato con un protocollo d'intesa tra le varie parti, punta a ridisegnare il sistema idrico dell'area jonica. I reflui dei depuratori saranno affinati e utilizzati dagli agricoltori, un nuovo dissalatore in mar Grande, in prossimità del complesso ex Ilva, fornirà alla fabbrica l'acqua necessaria e i cittadini di Taranto e del Salento potranno contare su una maggiore disponibilità di acqua potabile dal Sinni-Tara. Questa soluzione, presentata dai tecnici della Regione Puglia al tavolo Cis, lo scorso 16 novembre, è stata ritenuta unanimemente più vantaggiosa e coerente con gli obiettivi di efficacia e razionalizzazione delle risorse idriche ed economiche.
Realizzazione in dieci anni
"Abbiamo preso atto che il progetto di riutilizzo delle acque reflue degli impianti Gennarini e Bellavista, in sostituzione delle acque del Sinni e del fiume Tara (che verranno utilizzati per gli scopi produttivi dello stabilimento siderurgico di Taranto, ndr), non potrà essere realizzato prima di 10 anni. In considerazione di ciò, in base ad ulteriori risultanze tecniche, stiamo valutando la possibilità di una soluzione alternativa che prevede sia la costruzione di un dissalatore per uso industriale sia il completamento dell'impianto di depurazione per l'utilizzo delle acque reflue da destinare però ad uso agricolo". Lo riferisce il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco, che ha coordinato in Prefettura a Taranto, gli incontri tecnici, in video call, nell'ambito del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) per l'area di Taranto. "La nuova prospettiva progettuale, che coinvolge ArcelorMittal, Ilva in Amministrazione Straordinaria, Aqp, Regione Puglia, dovrà essere definita - spiega Turco - e condivisa entro la fine dell'anno con un protocollo d'intesa per essere poi discussa con il Ministero dell'Ambiente, poiché l'intervento è soggetto a prescrizione Aia". "Dieci anni per utilizzare le acque reflue nel Siderurgico? Il Piano Ambientale del 2014 fissò in 24 mesi dalla stipula dei previsti accordi con la Regione Puglia i tempi di esecuzione dell'intervento. All'epoca si sono dati numeri al lotto? Riteniamo di no e continuiamo a chiedere di rendere pubblici progetti e valutazioni". Lo sottolinea la presidente di Legambiente Taranto Lunetta Franco dopo l'annuncio del sottosegretario.