Il futuro del sistema irriguo a convegno a Roma il 15 luglio
Dall’irrigazione non dipende solo l’84% del made in Italy agroalimentare, ma buona parte dell’equilibrio ambientale del Paese, nel quale rientrano a pieno titolo anche le potenzialità di produzione microidroelettrica
Il 48% della superficie irrigabile, gestita dai Consorzi di bonifica in Italia, è oggi servita dal “sistema esperto” Irriframe, voluto dall’ANBI per ottimizzare l’utilizzo dell’acqua in agricoltura; ciò significa che su circa 1.600.000 ettari è possibile risparmiare fino al 25% del fabbisogno idrico. Il futuro di questa rete sarà al centro della Conferenza Nazionale sulle Acque Irrigue, che si terrà a Roma, il 15 e 16 luglio prossimi.
“L’uso razionale dell’acqua irrigua, consentito da Irriframe - rileva Massimo Gargano, Presidente A.N.B.I. - può soddisfare in maniera precisa, efficace e certificata le prescrizioni dell’Unione Europea, legate alla buona gestione dell’acqua in agricoltura. Per questo puntiamo all’estensione del sistema, grazie anche al Protocollo d’Intesa stipulato con il Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali attraverso l’Istituto Nazionale di Economia Agraria.”
L’ANBI sin dal 2011 ha messo a punto il sistema Irriframe per consentire di fornire utili indicazioni sul momento migliore e sul corretto volume per irrigare; tali indicazioni si basano su disponibilità idrica, caratteristiche dell’impianto irriguo consortile, sistema aziendale per l’irrigazione, condizioni climatiche, caratteristiche del suolo, tipo di coltura e relativa fase fenologica.
“Dall’irrigazione - ha concluso Gargano - non solo dipende l’84% del made in Italy agroalimentare, ma buona parte dell’equilibrio ambientale del Paese, nel quale rientrano a pieno titolo anche le potenzialità di produzione microidroelettrica, offerte dagli oltre 180.000 chilometri di corsi d’acqua, gestiti dai Consorzi di bonifica e d’irrigazione.”