Giornata mondiale dell’Acqua: Utilitalia, servono 7,2 miliardi d’investimenti
L'Italia si conferma, tra i 28 Paesi dell'Unione Europea, quello con il maggior prelievo di acqua potabile: 34,2 miliardi di metri cubi, 9,4 dei quali per uso civile
Per garantire nei prossimi anni un approvvigionamento sicuro di acqua potabile, sono necessari nel nostro Paese investimenti pari a 7,2 miliardi di euro: di questi, 3,9 miliardi dovrebbero andare al Sud Isole, 1,9 al Centro e 1,3 al Nord. Lo evidenzia Utilitalia, la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, che in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua del 22 marzo presenta il Manuale Siccità.
La realizzazione di questi investimenti, secondo la Federazione, comporterebbe una maggiore quantità di acqua disponibile, pari a 1,7 miliardi di metri cubi l'anno. L'acqua, evidenzia Utilitalia, può diventare un elemento trainante del Green New Deal: serve un grande piano per la gestione della risorsa idrica che favorisca lo sviluppo dell'approccio industriale ai servizi pubblici locali, soprattutto al Sud.
L'Italia si conferma, tra i 28 Paesi dell'Unione Europea, quello con il maggior prelievo di acqua potabile con 34,2 miliardi di metri cubi, 9,4 dei quali per uso civile. Al contempo, l'inizio del nuovo anno ha segnato un -75% delle precipitazioni rispetto al 2019, con una temperatura superiore di 1,65 gradi rispetto alla media storica
Utilitalia osserva che restano elementi di criticità rispetto allo stato delle infrastrutture, dovute in prevalenza alla vetustà delle reti e degli impianti: le perdite di rete sono superiori al 42%, mentre il 60% delle infrastrutture è stato messo in posa oltre 30 anni fa (percentuale che sale al 70% nei grandi centri urbani); il 25% di queste supera i 50 anni (arrivando al 40% nei grandi centri urbani). Negli ultimi anni gli investimenti realizzati dagli operatori industriali sono saliti fino a 44 euro annui per abitante (con un aumento vicino al 30% negli ultimi 7 anni), ma per raggiungere i migliori standard europei bisognerebbe salire a 80 euro.
“Il nostro Paese - evidenzia il presidente di Utilitalia - ha enormi problemi legati all'acqua: siccità d'estate, alluvioni in autunno, grandi rischi idrogeologici in molte aree territoriali. Così come fatto con il piano energia clima, serve un grande piano per la gestione della risorsa idrica, capace di delineare ambiziosi obiettivi per il futuro e di sfidare le imprese al loro raggiungimento. A causa della sua particolare collocazione geografica, l'Italia è molto esposta agli effetti dei fenomeni climatici estremi; di conseguenza, è necessario investire in infrastrutture che favoriscano l'adattamento delle città al clima che cambia. Una parola chiave per gestire con un approccio innovativo il ciclo dell'acqua è resilienza, nell'ambito di un processo che collega cittadini, associazioni, enti istituzionali e aziende.