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Nove i Comuni che escono dall’infrazione comunitaria ed evitano le sanzioni UE. I reflui convogliati al depuratore di Pero grazie a un’opera di ingegneria progettata e realizzata dal Gruppo CAP

Sono circa 150mila gli abitanti che eviteranno di pagare le sanzioni UE frutto dell’infrazione comunitaria sulla depurazione: mancano pochi giorni, infatti, alla definitiva dismissione del depuratore di Varedo a cui confluivano i reflui dei nove Comuni, e che non era possibile adeguare alle nuove norme sui limiti allo scarico, sempre più restrittive.

L’opera, un maxi-intervento da 8 milioni di euro progettato e realizzato da Gruppo CAP, convoglia le acque nere provenienti dagli scarichi civili e industriali dell’area nord del Seveso nel depuratore di Pero, con un grande vantaggio ambientale per il territorio e i comuni interessati. In questi mesi le squadre del Gruppo CAP sono state al lavoro senza sosta per portare a termine l’intervento con anticipo rispetto alla scadenza, che era fissata per fine 2015.

Compiuto il distacco dei tubi del depuratore - La fase decisiva, ovvero la realizzazione della derivazione che consente di staccare i tubi dal depuratore di Varedo e collegarli alla conduttura che porta a Pero, ha comportato uno stop all’operatività della struttura di alcune ore nella giornata del 18 febbraio; le operazioni sono state condotte da una task force formata dai tecnici di Arpa, Gruppo CAP e Provincia di Monza e Brianza, che ha autorizzato l’intera operazione, attuata con una soluzione tecnologicamente avanzata, che ha permesso di effettuare la maggior parte dei lavori senza fermare l’impianto di depurazione.

I lavori, per i quali ci si è assicurati il minimo impatto ambientale, sono durati una settimana, durante la quale le funzionalità dell’impianto sono state limitate ai trattamenti primari. Al termine dell’intervento e delle operazioni di pulizia e messa in sicurezza si procederà alla demolizione del vecchio impianto di Varedo e alla riqualificazione dell’area.