Utilities

Per Alberto Bellini ridurre al 38% la quota “significa lasciare gran parte degli utili al mercato e, quindi, aumentare la tensione, già oggi molto forte, tra interesse pubblico e profitto”

“Privatizzare i servizi pubblici locali è una scelta errata”. L'assessore all'Ambiente del Comune di Forlì, Alberto Bellini, si schiera con Cgil e Uil, e la loro lettera nella quale chiedono ai Comuni di mantenere la gestione pubblica in Hera. Infatti, ridurre al 38% la quota “significa lasciare gran parte degli utili al mercato e, quindi, aumentare la tensione, già oggi molto forte, tra interesse pubblico e profitto”. In pochi anni, veste i panni del “cattivo profeta”, i servizi con minore marginalità, come la raccolta rifiuti o lo spazzamento nei territori con bassa densità di abitanti, “saranno ridotti, in analogia a quanto avviene oggi per i servizi di telecomunicazione che non sono più gestiti in forma pubblica”.

Bellini propone dunque “una modifica della struttura delle società multi-servizi, lasciando alle società pubbliche la proprietà e la pianificazione delle reti, degli impianti e dei servizi ai cittadini, ad esempio la raccolta dei rifiuti”. Su questo principio il Comune vuole realizzare una società inhouse per la raccolta dei rifiuti del distretto forlivese, che “non rappresenta un ritorno alle ex municipalizzate, ma è uno strumento necessario per spezzare il monopolio naturale di un gestore che controlla raccolta, recupero e smaltimento, per garantire massima efficienza attraverso la concorrenza”. Senza creare “nuove poltrone o prebende”, come sostiene la Cisl: “Si intende trasformare e razionalizzare una società esistente, come avvenuto con Forlì Città Solare, in pieno accordo con gli indirizzi del governo sulle società partecipate”.