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Hera: dopo la fusione con Amga, il 3% al Comune di Udine, il 4,8% ciascuno a Trieste e Padova

where Bologna when Lun, 14/07/2014 who redazione

Lo ha comunicato la Consob. Il gruppo del Nord-Est ha pubblicato su www.gruppohera.it/dossier, l’approfondimento sulla gestione del settore idrico

In seguito all'efficacia della fusione per incorporazione nella multiutility Hera di Amga Azienda Multiservizi e del conseguente aumento di capitale, i Comuni azionisti hanno aggiornato le loro quote di possesso in Hera. Alla Consob è stato quindi notificato che dal primo luglio il Comune di Udine (socio Amga) detiene il 3,055% (di cui lo 0,092% tramite Net) di Hera, mentre il Comune di Padova e quello di Trieste (soci di AcegasAps) detengono rispettivamente il 4,803% e il 4,823%.
Online l’approfondimento Hera sulla gestione acqua - È online il nuovo numero degli approfondimenti web della multiutility, dedicato all’acquedotto e all’innovazione tecnologica in campo idrico.
Nel documento si parla di tecnologie industriali, ricerca e sviluppo, soluzioni innovative per affrontare la crisi idrica con video interviste, articoli, infografiche e fotogallery, per far capire anche ai non addetti ai lavori tutto il lavoro che c’è dietro a un semplice rubinetto che si apre e fa uscire l’acqua.
In Italia investimenti idrici al lumicino - Il Dossier dedica una parte alla situazione italiana, illustrando tutti i numeri del ritardo infrastrutturale (secondo stime del Blue Book di Federutility). Perdite alte, continuità non garantita, danni ambientali per la mancata depurazione: il Paese è indietro rispetto agli standard europei, visto che a fronte di almeno 3 miliardi di euro di investimenti annui necessari se ne fanno solo la metà. E il 25% degli italiani resta ancora scollegato alle fognature. In questa parte si trovano tutti i numeri dell’emergenza.
La ricerca di Hera per “rinnovare” l’acqua - Sul sito si possono trovare anche esempi di quanto fa Hera per la rete idrica. Tra le 10 principali utilities italiane, infatti, è al primo posto per il contenimento delle perdite, cioè dell’acqua non fatturata. Un risultato merito di diverse soluzioni hi tech, a partire dai sistemi per la localizzazione automatica delle perdite sul tratto di tubo che va dalla condotta distributrice al contatore dell’utenza o la telelettura dei contatori acqua.
A Modena l’acqua sale dalla pianura alla montagna - Un esempio concreto di come l’innovazione disseterà il mondo è quello dell’appennino modenese: una zona che d’estate viene spesso colpita da siccità, mettendo in difficoltà l’approvvigionamento da fiumi e sorgenti. Anni di investimenti hanno permesso a Hera di risolvere questo problema: grazie alle “interconnessioni” delle reti idriche l’acqua a Modena “sale” dalla pianura alla montagna. E le autobotti che portano l’acqua nei paesini, dunque, restano un ricordo.
Il progetto ha permesso all’acquedotto di far viaggiare l’acqua in tutte le direzioni. La rete di Modena, infatti, è collegata a quella di Maranello, che a sua volta si connette con le reti della montagna: una complessa maglia tra le più innovative d’Italia, che d’estate permette il prelievo dai pozzi in pianura e d’inverno fornisce acqua migliore, direttamente dalle sorgenti.

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