Iren trova l’accordo sulla governance, risparmi con manager interni
Intesa sul nuovo statuto tra Genova, Torino, Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Le deleghe gestionali andranno all’amministratore delegato
C’è l’accordo sulla nuova governance di Iren tra i grandi azionisti della multiutility: i comuni di Genova, Torino, Piacenza, Parma e Reggio Emilia. Ora il testo del nuovo statuto è nelle mani di tutti i soci, inclusi i piccoli comuni emiliani, che avvieranno l’iter all’interno delle commissioni e dei consigli comunali con l’obiettivo di approvarlo entro i primi di maggio e poi sottoporlo all’assemblea straordinaria della società.
Il nuovo statuto, a quanto si apprende, darà centralità al consiglio di amministrazione e prevede tre figure di vertice: il presidente, con poteri di rappresentanza e strategia, il vicepresidente, con funzioni di controllo, e l’amministratore delegato, a cui verranno riservate le deleghe operative e gestionali.
Archiviato il comitato esecutivo, finora sede decisionale della società, in cui sedevano presidente, vicepresidente, amministratore delegato e direttore generale, incarichi oggetto di rigida suddivisione tra i principali comuni di Iren.
Semplificazione e razionalizzazione – Dalla semplificazione della governance, con lo snellimento dei consigli delle controllate e l’inserimento di manager interni a costo zero anziché di esterni da retribuire, è atteso un risparmio di costi del 50%. Le modifiche statutarie, viene fatto notare dall’azienda, sono finalizzate a semplificare per essere più efficienti rispetto alle esigenze del mercato, senza rinunciare al radicamento territoriale. Fulcro dell’operazione è la valorizzazione del cda, da un lato, con una maggiore linearità a livello di deleghe e l’attenzione ai costi di funzionamento del gruppo, dall’altro, con l’obiettivo di dare un segnale ai soci pubblici in una fase di difficoltà per tutti.
L’accordo raggiunto chiude il processo di revisione della governance avviato la scorsa estate con l’assegnazione a un comitato di tre saggi – Paolo Cantarella, Marco Elefanti e Alessandro Ghibellini – del compito di aggiornare lo statuto per valorizzare l’integrazione del gruppo e superare la macchinosità dei meccanismi decisionali del comitato esecutivo.