Marche, Sardegna e Umbria: il 71,5% beve acqua del rubinetto
I nuovi dati regionali di Cra Nielsen per Aqua Italia. Piacciono molto anche i chioschi dell’acqua. Gusto, comodità e basso costo alla base della scelta
Piace l’acqua del rubinetto: nelle Marche, in Sardegna e in Umbria la sceglie il 71,5% dei cittadini. Lo dicono i dati della nuova ricerca Cra Nielsen 2012 relativa alla “propensione al consumo di acqua del rubinetto, trattata e non” commissionata da Aqua Italia, l’associazione delle aziende costruttrici e produttrici di impianti per il trattamento delle acque primarie, federata ad Anima-Confindustria.
Nel dettaglio: il 48,7% degli intervistati dice di bere l’acqua del sindaco sempre o quasi, mentre il 12,9% la beve occasionalmente e il 9,8% raramente. I principali motivi per cui si preferisce l’acqua a chilometro zero sono la bontà (34%), seguita dalla comodità (26,8%) e dal minor costo (16,1%). In particolare, poi, il 24,2% degli intervistati possiede almeno un dispositivo di trattamento dell’acqua nella propria abitazione. La tipologia più amata è la caraffa filtrante, scelta dal 14,8% degli intervistati, seguita con gran distacco dall’osmosi inversa che conquista il 3,9% delle preferenze e dai sistemi di refrigerazione o gasatura che si attestano al 3,6%. In particolare, il 56,4% di chi possiede un sistema di affinaggio dell’acqua ha sottoscritto un abbonamento di manutenzione periodica e il 25,1% non conosce l’esistenza di questa opportunità.
Infine, si è indagato sul fenomeno dei chioschi dell’acqua, l’evoluzione delle antiche fontanelle che oggi erogano, a seconda della tipologia, acqua refrigerata, gasata o filtrata. Usa o userebbe il servizio – qualora lo proponesse il comune di riferimento – il 50,9% degli intervistati, mentre tra i residenti in comuni che non hanno proposto i chioschi, solo l’8,2% degli intervistati in caso di attivazione non aderirebbe.